#20maggiosenzamuri, noi ci saremo
Il 20 maggio, il popolo dell’integrazione e della solidarietà torna a marciare. Dopo Barcellona, dove lo scorso febbraio sono scese in piazza almeno 200mila persone in difesa dei rifugiati e per chiedere al governo spagnolo di rispettare gli impegni presi sull’accoglienza dei migranti, ora tocca a Milano mobilitarsi a favore della tolleranza e contro tutti i razzismi.
E a giudicare dalle stime di adesione non saremo in pochi. Anzi! Milano ancora una volta sta dimostrando di avere un cuore grande, di essere pronta ad accogliere e abbattere i muri dell’intolleranza, per mostrare la parte più umana e vera.
Milano, sabato 20 maggio 2017 ore 14:30
E anche noi, che proprio a Milano operiamo ogni giorno con tanti progetti a favore di soggetti più fragili, non potevamo mancare a questa grande mobilitazione CONTRO TUTTI I RAZZISMI e a favore del multiculturalismo come valore che crea coesione sociale e getta le basi per una società futura più aperta e inclusiva.
In marcia per un mondo aperto e inclusivo. Per nuove politiche di accoglienza e integrazione. Per nuovi diritti di cittadinanza. Contro tutti i razzismi. Insieme senza muri.
L’unità nella varietà
Si svolgerà a Milano, ma non sarà una marcia cittadina. “20maggiosenzamuri” richiamerà, da tutta Italia e dall’estero, migliaia di cittadini comuni e centinaia di rappresentanti di enti locali, gruppi e organizzazioni della società civile.
Proprio mentre la stagione degli sbarchi sulle coste europee comincia a intensificarsi, Milano si “ricorda” della sua storia e di come sia riuscita a progredire grazie alla sua proverbiale capacità di accogliere le diversità.
“L’essenza del bello è l’unità nella varietà”
diceva nell’Ottocento il geniale e illuminato compositore Felix Mendelssohn.
E, d’altronde, “la teoria del contatto, sviluppata dalla psicologia sociale, prevede che un’interazione di qualità e di cooperazione tra individui che appartengono a gruppi sociali differenti possa favorire un reciproco atteggiamento positivo tra i gruppi e, in generale, permetta di sviluppare la solidarietà”, ricordano nell’articolo Diversity, social interaction and solidarity i ricercatori dell’Istituto tedesco Max Planck per lo Studio delle Diversità Religiose ed Etniche.
I nostri perché
Per noi sarà importante esserci, perché condividiamo appieno lo spirito che ha portato alla nascita di questa mobilitazione. Ma non solo.
Crediamo nel valore e nell’importanza che una società aperta e inclusiva possa avere nelle generazioni attuali e, soprattutto future.
Crediamo in un mondo che sia in grado di assicurare benessere, proteggere e promuovere i diritti, favorire lo sviluppo dei bambini, delle loro famiglie e delle comunità di appartenenza, ovunque esse vivano.
Crediamo che tutti gli individui abbiano diritto di vivere in un ambiente che favorisca la scoperta dei propri potenziali, superamento dei propri limiti e ricerca del continuo miglioramento.
Crediamo al valore della crescita sociale inteso come accrescimento della salute e del benessere relazionale, come empowerment degli individui e crescita del capitale umano.
Crediamo all’insieme, come comportamento socialmente responsabile e sostenibile e impulso alla partecipazione e al protagonismo sociale.
Crediamo nell’importanza del progresso umano e della solidarietà tra le persone e del mutuo aiuto, soprattutto laddove esistono situazioni di fragilità più spiccata dei gruppi e degli individui.
Crediamo che il bambino e le future generazioni siano i veri protagonisti dello “sviluppo umano e sociale” e per questo indirizziamo molti dei nostri interventi essenzialmente a minori in condizione di svantaggio, alle famiglie, in accordo con i principi contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) e, in particolare, con i principi di non-discriminazione (art. 2).
Promuoviamo, come organizzazione internazionale, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nel documento “Transforming our world: the 2030 agenda for sustainable development” tra i quali la riduzione delle disuguaglianze all’interno dei Paesi e la promozione di società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile.
Tutte questo è possibile solo abbattendo i muri delle disuguaglianze, della marginalità e dell’esclusione.
Il nostro perché esserci più grande sono soprattutto le persone.
I migranti, i profughi, i meno abbienti, i senza tetto, sono persone, che per noi hanno tutti un nome. Hanno tutti una storia. Una storia che abbiamo avuto la fortuna di raccogliere con il nostro lavoro quotidiano. Si tratta di storie di paure, di tragedie, di fughe, ma anche e soprattutto di arrivi e di speranze.
E perché il nostro esserci abbia ancora più valore vogliamo farlo accanto a loro. Accanto a tutte le “storie” di “Faro in Città” e “Varcare la Soglia” i nostri due progetti “milanesi” che si occupano di persone fragili.
Faro in Città è il centro di accoglienza per famiglie migranti. risultato del lavoro di rete svolto tra l’ente locale Comune di Milano e la Fondazione L’Albero della Vita. Il Centro accoglie 70 beneficiari segnalati dal comune di Milano e 25 segnalati dalla Prefettura, tutti sono dei nuclei familiari con Minori composti da coppia genitoriale e i loro figli o nuclei monoparentali mamma e bambini. L’accoglienza e accompagnamento all’integrazione dei nuclei familiari sono realizzati attraverso un percorso che supporta l’autonomia. Questo al fine di predisporre e realizzare un progetto psico-socio-educativo familiare (PEF), in cui i componenti del nucleo familiare non siano semplici destinatari dell’intervento ma, al contrario, siano parte attiva del processo coinvolti e partecipi attivamente all’elaborazione del loro progetto.
Varcare la Soglia è il nostro programma per aiutare le famiglie contro la povertà in Italia. Sulla linea della raccomandazione “Investing in Children” della Commissione Europea, siamo intervenuti attivando un modello di contrasto alla povertà che prevede una presa in carico dell’intero nucleo famigliare, coinvolgendolo in un percorso di reinserimento sociale, economico e relazionale.
Tra i messaggi più importanti che il comitato organizzatore vuole inviare alle istituzioni, infatti, c’è la richiesta di rafforzare il sistema di accoglienza dei migranti, puntando sul coinvolgimento di tutte le comunità e sull’innalzamento della qualità.
Proprio quanto stiamo facendo nella periferia di Milano, dal luglio scorso, abbiamo creato un nuovo modello di accoglienza ospitando circa 400 profughi in transito o richiedenti asilo e offrendo loro supporto socio-pedagogico e legale, corsi di lingua, spazi a misura di bambino e tante attività per mamme e figli.
#versoil20maggio #20maggiosenzamuri