Cosa è l’affido familiare

L’affido familiare è una esperienza di accoglienza, di crescita, di amore in aiuto a un bambino la cui famiglia è in difficoltà a occuparsi della sua crescita. Iniziare un affido familiare vuol dire accogliere un bambino temporaneamente. Vuol dire aiutarlo a superare le difficoltà che ha passato e a crescere giorno dopo giorno in tutta la serenità possibile, mentre i genitori naturali lavorano per superare i problemi che li frenano.

Se le gravi difficoltà che portano ad un allontanamento vengono superate, il bambino torna nella sua famiglia naturale. Per il bene del bambino, in accordo con la sua famiglia, il forte legame che si è creato con la famiglia affidataria può essere tenuto in vita. L’affido familiare è una esperienza significativa e straordinaria per chi la vive, ed è possibile per tutte le famiglie che lo desiderano.

Chi sono i bambini dell’affido familiare

Sono bambini che arrivano da famiglie problematiche, vittime di abusi e maltrattamenti, oppure di grave incuria. Il tribunale ha deciso per il loro bene di allontanarli per un periodo dai genitori naturali. Mentre quest’ultimi lavorano su se stessi per risolvere i loro problemi, i piccoli vengono affidati a una famiglia che li accolga, che mostri loro la bellezza della quotidianità e dell’essere amati e accuditi.

Chi può diventare famiglia affidataria?

Possono dare la propria disponibilità all’affidamento familiare: coppie sposate o non sposate, con o senza figli, persone singole.
Non sono previsti limiti di età e non servono requisiti di “eccezionalità”, occorrono le giuste motivazioni, e la disponibilità ad accogliere, ad aprirsi alla vita del bambino con tutta la sua storia.

E’ una esperienza formativa per una famiglia che accoglie e si allarga, abbracciando una nuova vita nel suo nucleo. Si cresce e si matura insieme al bambino accolto, giorno dopo giorno ci si mette in gioco e si diventa famiglia.

Come aiuta L’Albero della Vita a diventare famiglia affidataria?

Per aiutare le famiglie ad avvicinarsi a questa esperienza, L’Albero della Vita organizza incontri introduttivi all’affido familiare e percorsi di formazione all’affido, inoltre offre l’appoggio di psicologi ed educatori che sostengono la famiglia affidataria e i bambini accolti con strumenti pratici e spazi dedicati.

L’Albero della Vita inoltre sostiene la creazione di reti familiari, che permettono ai nuclei affidatari di confrontarsi e aiutarsi nella soluzione degli ostacoli e di condividere le proprie esperienze anche con nuove aspiranti famiglie affidatarie.

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Dove è attivo il progetto affido?

Il progetto Affido de L’Albero della Vita è attivo in Lombardia e in Piemonte (province di Vercelli, Novara, Asti, Verbania Cusio Ossola, Alessandria).

Quali sono le principali forme di affido familiare?

⦁ Affidi Full time consensuali e giudiziari
Il bambino vive a tutti gli effetti presso l’abitazione della famiglia affidataria, per un tempo medio-lungo, ed è inserito nel contesto sociale: scuole, amicizie, attività.
L’affido è consensuale se è la famiglia di origine che ha chiesto un sostegno alla genitorialità, è giudiziario invece quando è il Tribunale per i Minorenni che dispone il progetto di Affido.

⦁ Affidi part-time
La famiglia affidataria, in presenza di difficoltà gestionali, ad impegni lavorativi o alla necessità di un miglior supporto educativo, accoglie il bambino soltanto in alcune fasce orarie della giornata (tipicamente nel pomeriggio, finita la scuola), che poi torna a dormire a casa dei suoi genitori. In altri casi l’affido part-time prevede l’ospitalità del bambino in periodi di vacanza scolastica (estive, festività…).

⦁ Pronta Accoglienza
L’affido in regime di Pronta Accoglienza è una risposta tempestiva a situazioni di emergenza, che necessitano di un collocamento entro poche ore, o pochi giorni. Si rivolge generalmente a bambini molto piccoli, neonati, per cui il calore e l’accudimento individuale che una famiglia può dare è indubbiamente da preferire ad un contesto comunitario. Solitamente si tratta di accoglienze a breve termine, in attesa di una definizione del progetto di vita del bambino.

⦁ Affido mamma-bambino
La famiglia affidataria accoglie, presso la propria abitazione o in un appartamento attiguo, il bambino insieme alla sua mamma. Si opta per questa soluzione quando la mamma è molto giovane ed ha bisogno lei stessa di un contesto familiare che la guidi e sostenga, o nei casi in cui la relazione tra mamma e bambino non è pregiudizievole e può essere accompagnata e rinforzata, in previsione di un’autonomia.

⦁ Affido omoculturale
L’accoglienza in affido di un bambino straniero, che nella sua famiglia ha sempre vissuto in un contesto culturale e linguistico diverso da quello italiano, può essere facilitata da affidatari della medesima provenienza, sia nell’integrazione del bambino in un ambiente affine, che nella relazione con i genitori di origine, che possono più facilmente disporsi a collaborare attivamente con il progetto di affido.

⦁ Affido di MSNA (Minori stranieri non accompagnati)
Il fenomeno della migrazione, a cui assistiamo ormai quotidianamente nei risvolti di emergenza sociale e umanitaria, vede coinvolti moltissimi minorenni, bambini e ragazzi, che certamente necessitano di un intervento diverso, più accogliente ed individuale, di quello riservato agli adulti. L’ospitalità presso la propria famiglia di un Minore Straniero solo (generalmente adolescenti o preadolescenti) offre a questi ragazzi la possibilità di essere accolti affettivamente, di ritrovare condizioni più serene che consentano loro di rielaborare i traumi vissuti, grazie ad un processo di integrazione nella nostra società assai più positivo ed efficace, grazie ad un percorso di accompagnamento all’autonomia che supporta la famiglia, insieme al ragazzo.

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