Una storia come tante, troppe. L’altra mattina, davanti alla porta dell’ospedale di Maralal, in Kenya, si sentivano i lamenti di una ragazza in preda a fortissimi dolori.

La dottoressa e gli operatori del nostro progetto di maternità “Mother and Child” sono corsi a vedere. Si trattava di Ashaki, una giovanissima donna della comunità Samburu giunta alla fine dell’ottavo mese di gravidanza in condizioni difficili.

Gli infermieri l’hanno messa su una barella e ricoverata subito. Ora è su un lettino del Maralal Hospital, ma la situazione rimane critica.

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La giovane è molto disidratata, non mangia da giorni ed è allo stremo delle forze. Non solo per le complicazioni della gravidanza, ma anche perché è arrivata in ospedale, dal suo villaggio, dopo un lungo cammino a piedi, durato quasi un’intera settimana. Appena ha ripreso conoscenza, Ashaki ha supplicato la dottoressa:

Salva la mia Makena, ti prego!

La donna è convinta di aspettare una bambina, al punto che ha già scelto per sua figlia un nome di buon augurio, che vuol dire “colei che porta felicità”. Makena. Quando l’ha saputo, la dottoressa ha sorriso. Ma poi ha dovuto darle ragione, davanti all’evidenza. L’ecografia infatti, che abbiamo inviato anche a lei, ha rivelato che Ashaki aspetta davvero una bambina. Tutta la felicità che questa mamma si augura potrebbe però trasformarsi in un dolore immenso.

Perché la piccola è in grave pericolo.

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La piccola Makena deve vivere e avere un domani tra le braccia della sua mamma!

Pur di salvare la sua bambina, Ashaki si è incamminata verso l’ospedale di Maralal, rischiando moltissimo. Il reparto maternità ha bisogno di attrezzature e di prodotti per la chirurgia per far sì che la piccola Makena e tutti gli altri neonati possano sopravvivere al parto e ai primi, delicatissimi giorni di vita.

Con la tua donazione anche di soli 20€, puoi aiutarci a uscire da questa emergenza con un bel fiocco rosa per Makena! Grazie per la tua generosità.

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