Alice e la sua sorellina Federica sono arrivate da noi quando avevano solo 2 e 5 anni. I genitori, entrambi schizofrenici, non potevano occuparsi di loro. Spesso lasciavano le due bambine sole, senza cibo per giornate intere. Altre volte i loro genitori litigavano e gridavano talmente forte da far sprofondare Alice e Federica nella paura. Per le due piccole abusi, maltrattamenti, violenze psicologiche e fisiche erano la “normalità”.
Come puoi immaginare, le bambine erano traumatizzate da quello che avevano visto e vissuto. Soprattutto Alice.
Urlava, piangeva, non voleva essere toccata, non si riusciva a farla mangiare per giorni interi. Tutto la spaventava: gli animali, i rumori, persino una carezza.
Le sue giornate erano scandite da crisi di pianto fortissime, una disperazione profonda che spezzava il cuore a tutti. La sera non riusciva ad addormentarsi e le sue notti erano popolate da incubi, nonostante la presenza e le coccole delle nostre educatrici che si occupano 24 ore su 24 di tutti i bambini accolti a “Zerosei”.
Infatti ogni bambino che arriva da noi dopo tanti abusi, è al centro dell’impegno delle educatrici che studiano per lui un percorso personalizzato fatto di disegni, giochi, letture, sport, passeggiate e tutto ciò che può aiutarlo a superare i traumi, a migliorare il suo presente e il suo futuro.
Così le educatrici diventano per ogni bambino il “ponte” verso una vita migliore. Come è accaduto ad Alice. Per lei, che non riusciva a dormire e si svegliava urlando, le educatrici hanno inventato la scatola della nanna. Una scatola speciale che racchiude la stella
di peluche, quella di cui ti ho scritto all’inizio di questa lettera e che puoi vedere in qualche foto. Tenera e morbidissima, la stella è diventata subito il suo giocattolo preferito, quasi un’amica del cuore. Ogni sera Alice cerca la stella, la porta con sé nel lettino, l’abbraccia stretta e si addormenta.
Naturalmente la stella rappresenta solo un primo passo. Alice ora dorme più serena, ma ci sono ancora molti rumori che la spaventano, cambia spesso umore, a volte non vuole mangiare né giocare. Il percorso è ancora lungo, ha sempre bisogno di sostegno ma la sua vita
poco a poco sta cambiando. Ed è stato possibile solo grazie alle persone come te, Nome, che vogliono aiutare tanti bambini maltrattati, soli, abbandonati.
Oggi ti scrivo proprio per questo: dobbiamo continuare e intensificare i nostri sforzi perché purtroppo questa di Alice è solo una delle tantissime storie di “ZeroSei”.
Non possiamo ridurre il nostro impegno, perché in Italiani bambini vittime di violenze e abusi sono sempre di più.
La pandemia, la guerra, la crisi energetica, l’aumento dei prezzi, tutto contribuisce ad impoverire molte famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Così aumentano violenze e maltrattamenti sui bambini, come Alice e la sua sorellina, i più fragili e indifesi del mondo.
A Natale questi bimbi sentono ancora più forte la mancanza dell’amore di una mamma e di un papà, l’abbraccio dei nonni che scartano con loro i regali, magari davanti ad una tavola imbandita.
Insieme, dobbiamo continuare ad aiutare questi bambini, a proteggerli, a dare loro tutta la serenità a cui hanno diritto perché hanno solo noi. E noi oggi abbiamo bisogno della tua generosità per far brillare tantissime altre stelle che illumineranno la vita dei piccoli che sognano una famiglia.
Alice e molti bambini come lei, dopo aver pianto tanto, meritano un Natale speciale. Hanno il diritto di sognare un vecchio panciuto vestito di rosso e con la barba bianca che solca i cieli a bordo di una slitta carica di regali per loro. Dopo tutto quello che hanno passato, meritano di vedere realizzati i propri sogni.
Qui a “ZeroSei” non si trascura mai il Natale dei Bambini!
Il tuo sostegno è fondamentale per i bambini affidati alle nostre cure!
Abbiamo lanciato una grande campagna di raccolta fondi in occasione del Natale. Aiutaci con una donazione per accogliere, crescere, nutrire, vestire i nostri bambini vittime di abusi!