Amazzonia e cambiamento climatico: l’epidemia di dengue
Negli ultimi due mesi l’Amazzonia sta vivendo la più grave crisi legata ai casi da febbre di dengue degli ultimi anni che può essere direttamente correlata ai cambiamenti climatici. Questa non è più circoscritta alle zone endemiche dove i casi sono stati maggiori rispetto agli anni precedenti ma esiste un’espansione anche verso le zone della costa e le aree pre-andine. In Brasile i casi sono aumenti del 46% rispetto all’anno precedente. In Peru è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria lo scorso 23 febbraio per 120 giorni in 20 regioni e la popolazione inviata ad effettuare test diagnostici e i governi locali ad adottare misure preventive adeguate.
Il peso di queste malattie come Zika, malaria, dengue, chikungunya, causano milioni di morti ogni anno e una quantità inspiegabile di sofferenza umana nelle aree tropicali e subtropicali del mondo. I paesi più colpiti sono quelli più poveri e i bambini/e sono quelli che soffrono di più sia perché il loro sistema immunitario risulta essere ancora in formazione e quindi più debole, sia perché soffrono per la perdita di un familiare a causa di queste malattie.
Dengue e Amazzonia
In Amazzonia, il dengue è una malattia endemica ma il crescente numero di casi può essere correlato a diversi fattori quali ad esempio l’aumento delle temperature, l’umidità e l’intensità delle precipitazioni associate ai cambiamenti climatici. Un clima più caldo determina in Amazzonia una replica più rapida del virus e a carichi di virus più elevati nelle zanzare, quindi un rischio di infezione più elevato per le persone e in particolare per i bambini. Le temperature più elevate creano anche condizioni più favorevoli per la riproduzione delle zanzare e lo sviluppo più rapido delle larve, con conseguente aumento delle popolazioni di zanzare. L’umidità più elevata può prolungare la durata della vita media delle zanzare e quindi il loro livello di pericolosità.
Quali sono i sintomi del dengue?
I sintomi del dengue sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, eruzioni cutanee e nausea. La Febbre Dengue emorragica, è la forma più rara ma anche più letale della malattia. Colpisce prevalentemente bambini di età inferiore ai 13 anni, in stragrande maggioranza residenti in aree a rischio e ha una mortalità intorno al 20%. Le fasce di età più a rischio sono due: una introno ai 7 mesi e la seconda tra i 3-5 anni.
Esiste una terapia?
Per il dengue non esiste una terapia specifica. La terapia è solo sintomatica, flebo di soluzione salina reidratanti in caso di vomito persistente, farmaci antinausea. Nei casi di Dengue emorragica la terapia è di carattere intensivo e prevede trasfusioni di globuli rossi, plasma e piastrine, massiccia reidratazione endovenosa, nutrizione parenterale totale e supporto cardiocircolatorio con infusione continua di amine (adrenalina e noradrenalina).
Cosa sta succedendo oggi in Perù
Ad oggi, in Perù, sono stati registrati oltre 75.000 casi di contagio, principalmente nelle regioni di Piura, Ucayali, Loreto e Ica. Questi dati rappresentano un aumento senza precedenti rispetto agli anni precedenti, e richiedono l’adozione di misure immediate per limitare la diffusione della malattia e per poter curare chi ne è stato colpito. L’epidemia di “dengue” in questo momento per l’Amazzonia peruviana è una minaccia significativa per la salute pubblica ed è necessaria l’adozione di misure urgenti per limitarne la diffusione. La collaborazione tra il governo, ONG e la popolazione è essenziale per prevenire la diffusione della malattia e proteggere la salute di tutti i cittadini.
Cosa sta facendo Fondazione L’Albero della Vita in Perù
Fondazione L’Albero della Vita è presente a Loreto da più di 10 anni e in collaborazione con il Ministero della Salute sta portando avanti grazie a campagne di salute pubbliche azioni di prevenzione ed informazioni rivolte alla popolazione. È quindi fondamentale che la popolazione adotti misure di prevenzione, repellenti per zanzare, la copertura dei recipienti di acqua stagnante e l’eliminazione dei ristagni d’acqua, che rappresentano il luogo di riproduzione delle zanzare.