Soldi? I paesi poveri hanno bisogno di investire sui bambini, perché siano loro poi a cambiare il loro paese. Secondo voi l’ha detto un esperto? No, l’hanno detto Abdulkadir e Abdulsalam, due ragazzi somali che hanno viaggiato per decine di mesi per fuggire dal loro paese, prima di arrivare in Svizzera. E niente discorsi preparati o frasi fatte. Questo è il resoconto del dialogo che hanno avuto con Francesco, uno dei nostri operatori, durante la colazione di Cats2014, tra una brioche e un succo di frutta. Convinzioni che nascono dalle esperienze vissute e dalla loro passione per la Somalia, la loro terra.
Questo il racconto di Francesco
Stamani ho fatto colazione con due ragazzi somali che mi hanno parlato del duro viaggio per arrivare in Svizzera. Abdulkadir ha attravato 10 paesi in 4 anni, Abdulsalam ha invece viaggiato per 10 mesi. Entrambi sono passati per l’Italia e sperano di poterci tornare presto come turisti. Entrambi hanno richiesto lo stato di rifugiato in Svizzera.
Mi hanno parlato di quanto sia difficile essere bambini in Somalia e dell’importanza per i bambini somali di ricevere una opportunità di vita sana e serena. Mi hanno detto che le organizzazioni internazionali hanno un ruolo importante nel futuro dei bambini somali, ma solo se cambiano il loro approccio.
I bambini hanno bisogno di scuole
I bambini non hanno bisogno di soldi, o meglio non solo. I bambini hanno bisogno di scuole, di studiare ed imparare, per poter un giorno lavorare e cambiare le cose. I soldi distribuiti a caso alimentano spesso solo la corruzione. I problemi non si risolvono solo portando cibo, i somali sanno coltivare le terre e allevare il bestiame, devono solo essere supportati. Per cambiare le cose è necessario che i bambini studino e crescano sani, così forse non sarà necessario girare tra 10 paesi, ma vorranno visitarne tanti per poi vedere tante cose e riportarle nel proprio paese. Succede anche questo a Cats, ricevi una lezione di vita mentre fai colazione.