Solo mettendo al centro i diritti dei più piccoli sarà possibile lasciare un mondo migliore alle generazioni che verranno.

Indice

 

Convenzione sui diritti dell’infanzia: la situazione italiana.

L’Italia ha ratificato la Convenzione sui diritti dell’infanzia il 27 maggio 1991 con la legge n.176. A tutt’oggi fa parte dei 193 Stati che l’hanno sottoscritta.

Sono passati più di 30 anni da quella data, eppure gli ultimi dati ISTAT confermano che sono in condizione di povertà assoluta circa 1,9 milioni famiglie, con bimbi a carico.

La povertà è fra le principali, se non la prima e più diffusa, forme di discriminazione in Italia e nel mondo.

 

La povertà materiale in Italia

La seconda edizione della ricerca sulla povertà in Italia che abbiamo condotto con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Palermo ci racconta uno scenario preoccupante.

Delle 454 famiglie intervistate:

  • il 68% del campione non riesce sempre a garantire tre pasti al giorno in famiglia.
  • Il 50% non riesce o non riesce sempre a garantire almeno un pasto al giorno a base di carne, pesce o equivalenti vegetali mentre
  • il 58% non riesce a mangiare frutta e verdura fresche ogni giorno.

 

La povertà educativa in Italia

All’interno della ricerca sulla povertà si sottolinea come nelle famiglie che vivono in condizione di esclusione sociale ed economica:

  • il 41% dei minori non frequenta la scuola secondaria di secondo grado;
  • il 60% non ha mai letto un libro;
  • il 62% afferma di non saper esprimere felicità;

La povertà educativa e culturale è quindi in enorme crescita e impatta negativamente sulla capacità dei minori di immaginare il proprio futuro e di esprimere correttamente le proprie emozioni.

 

 

Quali sono i 4 principi della convenzione sui diritti dell’infanzia de 1989?

Riassumiamo adesso i quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:

  • Il diritto alla parità di trattamento (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
  • Il diritto alla salvaguardia dell’interesse superiore del minore (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
  • Il diritto alla vita e allo sviluppo (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale.
  • Il diritto all’ascolto e alla partecipazione (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

 

Scarica la tua Convenzione

Se sei un’insegnante puoi ad esempio stamparla e condividerla con i tuoi studenti

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