È trascorso solo un mese ma, visto che il mondo si è fermato, sembra davvero un’eternità. L’ultima volta che vi abbiamo scritto, avevamo il compito di “consegnarvi” i messaggi di incoraggiamento dei bambini del Sostegno a Distanza e delle loro famiglie, tutte ben informate di quanto stesse accadendo in Italia per l’emergenza Coronavirus.
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In quell’occasione vi avevamo anche raccontato di come i nostri operatori indiani stessero preparando le comunità al probabile arrivo del virus anche a casa loro, spiegando che cos’è il Covid-19 e facendo lezioni in tutti i villaggi per la prevenzione del contagio.
Ebbene, in poche settimane, come previsto la pandemia è sbarcata anche nel gigantesco Paese asiatico. Ma ora, oltre a questo subdolo e invisibile virus, le famiglie indiane devono far fronte a una minaccia ancora più seria: la fame.
Infatti, a causa del blocco totale delle attività, che il governo indiano ha prolungato almeno sino alla fine di aprile, le persone che già erano costrette a vivere ai limiti della sopravvivenza, non riescono più a lavorare né a portare a casa il denaro che serve per acquistare prodotti alimentari. Sono almeno 120 milioni in tutto il Paese i lavoratori a giornata che si sono ritrovati in un attimo disoccupati e senza paga.
La situazione è così drammatica che in numerose comunità si sta diffondendo la pratica del baratto per portare un po’ di cibo sulla tavola. È una condizione paradossale: una misura fatta per evitare che la gente si contagi rischia di avere un effetto collaterale ancora più grave del virus, una conseguenza che minaccia di uccidere molte più persone, inclusi i bambini.
Vedi anche quello che stiamo facendo per i bambini e le famiglie in Italia
In questa situazione gravissima, i bambini del Sostegno a Distanza hanno l’enorme fortuna di poter contare sul vostro supporto dall’Italia. Grazie a voi, infatti, abbiamo potuto distribuire cibo, kit di prodotti per l’igiene e mascherine a circa 4000 famiglie che vivono nei villaggi nella giungla e nelle baraccopoli. Inoltre, i nostri insegnanti, insieme a operatori sanitari del governo, stanno continuando a visitare le comunità per sensibilizzarle sull’importanza delle misure igieniche e del mantenimento delle distanze. Ma non solo.
I nostri operatori stanno facendo un grande lavoro di supporto psicosociale, sia negli ospedali sia tramite telefono e Whatsapp per dare consigli pratici, spiegare a quali sintomi occorre fare attenzione ma anche per tranquillizzare chi viene preso dal panico, soprattutto per alleviare il disagio psicologico dei bambini. Nelle prossime settimane la sfida con il virus diventerà ancora più dura e noi stiamo cercando di organizzarci per fronteggiare l’emergenza, raggiungendo sempre più bambini e portando cibo anche a famiglie che non sono sponsorizzate.
Stateci vicino!