“Volevo andare in India perché, dopo tante parole scambiate nelle lettere, mi sembrava una bella idea poter parlare di persona e guardare negli occhi Kanika, la ragazzina di 13 anni che sostengo dal 2016. Volevo conoscere la realtà in cui vive e vedere i progetti de L’Albero della Vita. Dall’Italia puoi pensare che questi progetti siano interessanti, come facevo anch’io, ma solo quando ti trovi laggiù riesci a comprendere con piena consapevolezza quanto siano utili”.
Sono queste le prime impressioni di Andrea, un nostro sostenitore rientrato da poco da un viaggio fatto con la compagna nel Bengala Occidentale, lo stato indiano dove vive la “sua” Kanika.
“All’inizio, il giorno che l’ho incontrata, mi sono accorto che eravamo entrambi molto timidi ed emozionati – racconta Andrea – ma poi ci siamo sciolti e, nonostante il mio pessimo inglese, abbiamo cominciato a chiacchierare grazie agli operatori della Fondazione che traducevano i nostri discorsi. È davvero una ragazza simpaticissima, abbiamo fatto delle foto insieme alla sua famiglia e abbiamo riso tanto”.
Ma non è stato solo l’incontro con Kanika a colpire profondamente il nostro sostenitore…
“Durante le visite nei villaggi e nelle scuole ho sempre ricevuto un’accoglienza incredibile e un’ospitalità stupenda. Non me l’aspettavo ed è stata una bella lezione di vita, anche personale. Tra i momenti che non dimenticherò facilmente c’è l’incontro con le famiglie dei bimbi disabili che mi hanno raccontato con gioia quanto il centro di Baruipur li stia aiutando. È stato toccante. E poi ho trovato molto interessante la mostra allestita in una scuola con i lavori dei ragazzi su tematiche ambientali come i cambiamenti climatici, l’inquinamento, l’ecologia e il riciclo”.
Quando gli abbiamo chiesto se è un viaggio che consiglierebbe anche agli altri sostenitori, Andrea ha risposto senza esitazioni: “Sicuramente. Perché realizzi dove va il tuo aiuto, le difficoltà che incontrano coloro che ne usufruiscono e le persone che ci lavorano.
La riconoscenza che quella gente ti restituisce è molto più grande dell’impegno che ci mettiamo noi. Di sicuro lo ritornerò”.