E’ nel testo della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza approvata dalle Nazioni Unite 26 anni fa la chiave per guardare oltre la barriera dell’odio e della paura.
Diritti e sviluppo, a partire dai più piccoli, sono le basi di società più giuste e di una pace duratura
20 novembre 2015, 26° anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Nel testo della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza approvata 26 anni fa ci sono tutte le chiavi che ci devono guidare ad affrontare l’ombra di paura e di odio che ha investito le società europee a partire dai recenti attentati terroristici di Parigi.
La paura e l’odio, che ne è diretta emanazione, trovano antidoto non certo nell’acuirsi delle misure di sicurezza, nella chiusura e nel rigetto delle diversità culturali, ma soprattutto nella nostra capacità di prefigurare un nuovo modo di promuovere diritti e sviluppo per assicurare pace e coesione sociale in modo più esteso ed efficace in un mondo oggi ancora più interconnesso e interdipendente.
E’ questo che le Nazioni Unite hanno imparato già dalla lezione della Grande Guerra e posto alle fondamenta della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo siglata nel 1948.
Già nel preambolo si afferma infatti che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana nonché l’uguaglianza e il carattere inalienabile dei loro diritti sono le fondamenta della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. E quasi 70 anni più tardi, a settembre di quest’anno, l’ONU è tornata su questa direzione con l’approvazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: il 16° obiettivo recita infatti “promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile; fornire l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli”.
Ma è per noi ancora più importante, nella ricorrenza di oggi, guardare al messaggio che le stesse Nazioni Unite hanno riportato in materia di infanzia ed adolescenza con l’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza il 20 novembre 1989. “Gli Stati parti riconoscono il diritto di ogni fanciullo a un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale” (art. 27). “Gli Stati parti convengono che l’educazione del fanciullo deve avere come finalità (…) preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona” (art. 29).
E lo stesso spirito della celebrazione della giornata del 20 novembre chiama i bambini per primi alla fratellanza universale e una comprensione reciproca.
L’Albero della Vita è da sempre impegnata in percorsi di educazione ai diritti e di cooperazione allo sviluppo, in Italia e nei suoi programmi internazionali. Perché riconosce nella promozione di benessere, diritti e sviluppo i presupposti di una convivenza pacifica e nell’educazione lo strumento centrale per la crescita sociale e il progresso umano.
di Ivano Abbruzzi, Presidente di Fondazione L’Albero della Vita