Continua a salire il bilancio delle vittime dopo la scossa di magnitudo 7.5 e il maremoto del 28 settembre scorso. Il governo Indonesiano ha annunciato che più di due milioni di persone potrebbero essere colpite dal disastro.

Ci siamo attivati per appoggiare i Padri Camilliani (CADIS) per far fronte all’emergenza che ha colpito l’Indonesia, il terremoto e lo tsunami nell’isola di Sulawesi. L’Indonesia esorta la comunità internazionale ad aiutare il Paese.

Il 03 ottobre l’isola indonesiana di Sulawesi è stata scossa anche dall’eruzione del vulcano Soputan che ha formato una colonna di fumo e cenere che ha ha raggiunto un’altezza di circa 6.000 metri.

Le autorità hanno consigliato alla popolazione di evitare un’area fino a 6,5 chilometri a sudovest del vulcano ed hanno avvisato i controllori del traffico aereo dei rischi legati alle nubi di cenere.

Riuscire ad estrarre persone ancora vive è un compito delicato. Nel paese è il caos e oltre 600 mila bambini sono allo stremo. I crolli degli edifici più alti, come il principale hotel cittadino e il maggiore centro commerciale, hanno bloccato al loro interno centinaia di persone, mentre un altro centinaio di dispersi è stato segnalato in un complesso residenziale. (fonte: vatican news)

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Il rischio di epidemie è alto, molti feriti vengono curati in strada perché nessuno si fida ad entrare negli edifici, inoltre si teme che possa subentrare una sorta di anarchia e che il tutto renda difficoltoso l’intervento umanitario.