Scopri di più sulla povertà in Italia e sul nostro esperimento sociale del 2016
UN ESPERIMENTO SOCIALE PER MISURARE LA SENSIBILITÀ DEGLI ITALIANI AL TEMA POVERTÀ
Sulla carta, probabilmente, nessuno di noi si definirebbe mai “insensibile” al tema della povertà. Ma cosa succede quando qualcuno ci chiede una mano concreta? Come reagiscono gli italiani quando una famiglia in difficoltà bussa alla loro porta…per davvero? Si attivano in prima persona o storcono il naso? Accolgono “l’altro” con entusiasmo o restano diffidenti, o peggio, indifferenti?
Per rispondere adeguatamente a queste domande, abbiamo pensato che fosse giusto porle proprio ai diretti interessati, gli italiani, attraverso un metodo molto diverso dalla canonica intervista e che offre reazioni incondizionate e sincere. Nasce così “Io dono fiducia”, l’esperimento sociale attraverso il quale abbiamo provato a misurare quanto siamo disposti, come Paese, a offrire un’opportunità di riscatto, una via d’uscita reale a chi è precipitato nel circolo della povertà, regalandogli semplicemente un po’ di fiducia.
Perché “uscire dalla povertà” e dal disagio significa ricominciare a nutrire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità: per poter trovare un lavoro dopo averlo perso, per riallacciare i legami familiari deteriorati dallo sconforto e dall’incertezza economica e sociale, per ritrovare speranza e opportunità nel rapporto con “l’altro” e con la collettività. E proprio per questo, “donare fiducia” significa consentire a chi ha perso tutto di riappropriarsi in primo luogo dei propri valori. Significa dare, attraverso un gesto piccolissimo, una spinta decisiva a quella voglia e a quel bisogno di non arrendersi che caratterizzano la maggior parte delle famiglie colpite dalla povertà, soprattutto quando al loro interno ci sono bambini e ragazzi. Perché per rimettersi in moto c’è bisogno soprattutto di una chance, di un’opportunità sui cui fare leva e dalla quale far iniziare il cambiamento. Per ripartire, c’è bisogno di fiducia.
Ma ora veniamo a te. A te che stai leggendo. A te che sei il passante veloce e un po’ distratto di una piazza. A te che sei il destinatario di una richiesta di aiuto che vale una vita.
Cosa farai? Ti attiverai in prima persona o storcerai il naso? Accoglierai ”l’altro” con entusiasmo o resterai diffidente o, peggio, indifferente?
Il gesto che stai per fare aiuterà centinaia di persone a ricevere il giusto sostegno per fare il primo passo per “uscire dalla povertà” e dal disagio.
Grazie al tuo sostegno aiuteremo queste famiglie con figli in stato di povertà. I servizi che stai aiutando a sostenere serviranno per aiutare nella ricerca di un lavoro dopo averlo perso, per riallacciare i legami familiari deteriorati dallo sconforto e dall’incertezza economica e sociale, per ritrovare speranza e opportunità nel rapporto con “l’altro” e con la collettività.
- Cibo per chi non ha più nulla da mettere in tavola.
- Supporto psicologico per chi è costretto ad affrontare situazioni troppo complicate.
- Formazione e orientamento al lavoro per chi lo ha perso.
- Laboratori educativi e attività allegre e colorate perché nessun bambino perda la sua spensieratezza e il suo diritto a diventare un adulto felice e realizzato.
- Nuovi Centri di aiuto a Bari, Catanzaro, Genova, Roma, Napoli e Torino, per raggiungere sempre più famiglie e sempre più bambini per cui il nostro aiuto rappresenta la possibilità di iniziare un nuovo cammino, fatto di speranza e opportunità.