In occasione della Giornata Mondiale Contro la Povertà 2016 vogliamo amplificare il segnale d’allarme che emerge dai dati Istat sulla povertà e, in particolare, sulla povertà minorile, che continua a peggiorare, facendoci registrare un 2015 peggiore del 2014.
In Italia nel 2015 il numero di persone in povertà assoluta ha raggiunto i 4 milioni 598 mila (7,6% vs. 6,8%), il dato più alto dal 2005, aumentato gravemente in questi anni per bambini, giovani e adulti, mentre la situazione degli anziani è rimasta stabile. Peggiora la condizione delle famiglie con 2 figli minorenni (11,2% vs. 9%) e delle famiglie di soli stranieri, particolarmente al Nord (32,1% vs. 24%).
In Italia un bambino su dieci vive in condizione di povertà assoluta
e si confermano altissimi i livelli di povertà dell’infanzia nel 2015. In crescita Nord e Centro e la fascia di minorenni tra 4 e 6 anni.
“E’ un quadro preoccupante quello che si evidenzia nel 2015 – afferma Ivano Abbruzzi, Presidente Fondazione L’Albero della Vita onlus – i gruppi più colpiti sono i minori, le persone a cui spetta la creazione delle fondamenta della nostra società domani. Il piano triennale di lotta alla povertà nazionale deve essere ampliato, a partire dalla prossima Legge di Stabilità 2017, a tutte le famiglie in povertà assoluta con figli under 18, con un occhio di riguardo ai figli più piccoli. È inoltre necessario pianificare con urgenza l’estensione del piano contro la povertà a tutta la popolazione in povertà assoluta per farne una misura universalistica – come più volte richiesto dall’Alleanza Contro la Povertà in Italia – di cui facciamo parte come Fondazione. Il welfare locale deve inoltre essere aiutato a rafforzarsi con fondi e strumenti per mettere i servizi sociali nelle condizioni necessarie a svolgere una relazione di aiuto di qualità nell’incontro con le famiglie. Occorre altresì misurare da subito il reale apporto fornito alle famiglie aiutate al fine di innescare un movimento virtuoso di continuo miglioramento”.
La povertà minorile
I minorenni in povertà relativa – ovvero che vivono in un nucleo familiare di più di 2 componenti con un reddito inferiore ai 1.050,95 € mese – in Italia nel 2015 sono 2 milioni e 110 mila, tra loro cresce l’incidenza di povertà nella fascia di età 4-6 anni (22,6% vs. 15,9% nel 2014, soprattutto al Nord e al Centro).
1 minore su 10 è in povertà assoluta, ovvero 1 milione 131mila minorenni (621 mila maschi e 510 mila femmine), il 10,9%, significa più del doppio del dato dieci anni fa (3,9% nel 2005) e si registra un aggravio della condizione dei bambini nella fascia di età 4-6 anni (13,4% vs. 8,1% nel 2014).
Riguardo le aree geografiche è allarmante che il Centro e il Nord tornino a crescere (rispettivamente 17,1% vs. 13,4% nel 2014 e 14,1% vs. 12,2% nel 2014), un aumento da imputarsi principalmente al territorio della Lombardia (15,5% vs. 9,6% nel 2014).
Come affermato dal nostro Presidente: “La prima infanzia è il momento più importante dello sviluppo corporeo, emotivo, cognitivo e psicologico della persona e per questo deve essere seriamente tutelata: per i bambini in queste condizioni di povertà, aumenta il rischio di problemi di salute fisica e mentale, di ripercussioni sulla loro vita sociale e sul loro rendimento scolastico, si riducono le loro aspettative e le loro aspirazioni, l’accesso ai diritti fondamentali, la loro partecipazione sociale”.
L’Albero della Vita dal 2010 è in prima linea per contrastare gli effetti della povertà sull’infanzia in Italia, in contesti di grave marginalità economica e sociale. Dal 2014 ha dato vita al programma Varcare la Soglia che propone un intervento integrato di contrasto alla povertà dei bambini, agendo sulle caratteristiche di fragilità del sistema familiare con un coinvolgimento attivo dell’intero nucleo. Il programma è attivo dal 2014 a Milano e Palermo e in crescita quest’anno a Genova, Roma e Catanzaro: nel 2015 ha dato sostegno a 70 famiglie a Milano e 65 a Palermo, per un totale di 545 beneficiari, di cui 326 bambini. L’incontro con la famiglia è il cuore dell’intervento, che si traduce in modo pratico nell’accompagnamento alla scolarizzazione di base, alla formazione professionale e all’occupazione dei genitori, nel supporto allo sviluppo delle competenze genitoriali, nel rafforzamento delle competenze scolastiche e personali dei bambini.
Inoltre, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della povertà in Italia e sul bisogno di offrire risposte innovative che restituiscano fiducia alle famiglie in difficoltà, abbiamo deciso di lanciare lo scorso 4 ottobre la campagna #iodonofiducia.
Abbiamo realizzato un esperimento sociale filmando le reazioni dei passanti nei confronti di un bambino che sembra chiedere l’elemosina ma rifiuta cibo o denaro e chiede invece di aiutare il suo papa. É il primo esperimento sociale di questo tipo in Italia volto a capire se e come siamo pronti a offrire un’opportunità di riscatto a chi ha perso tutto.
Vogliamo promuovere il concetto di “Donare fiducia” come strumento per consentire a chi ha perso tutto di riappropriarsi in primo luogo dei propri valori. Ecco perché anche solo un piccolo gesto può servire a creare un’opportunità dalla quale far iniziare il cambiamento. Con la campagna #iodonofiducia chiediamo quindi alle persone di attivarsi per donare un bene prezioso come la fiducia, il primo mattone ideale da cui le famiglie in povertà possano ripartire per ricostruire interamente la propria vita. Un dono che può fare davvero la differenza nel futuro delle famiglie e dei bambini in difficoltà In Italia.