Guardate queste foto che arrivano dall’India… Vi sembrano familiari?
Siamo sicuri che alla maggior parte di voi evocheranno dei ricordi dell’infanzia, quando giocare nei cortili con una biglia, un gessetto o un sassolino era la regola quotidiana anche alle nostre latitudini. Sono, invece, i bambini del Sostegno a Distanza a fare affiorare nella memoria quei giochi “fatti con niente” che ci facevano passare le ore senza che ci annoiassimo mai.
E laggiù, nel Bengala Occidentale, oggi cambiano i nomi ma la sostanza resta la stessa. La scacchiera disegnata per terra nei villaggi indiani, molto simile a quella che noi chiamavamo “campana”, è conosciuta come Kitkit ed è popolarissima tra le ragazze, mentre il Guli è il gioco con le biglie più praticato dai maschietti.
Certo, confrontandoli con l’enorme quantità di stimoli a cui sono sottoposti i nostri bambini e alle mille attività che hanno a disposizione per crescere, fa quasi sorridere osservare la distanza esistente tra le nostre società.
Ma anche se nei villaggi del Sostegno a Distanza i dispositivi elettronici sono rarissimi, i televisori non esistono e non ci sono nemmeno parchi giochi attrezzati, i bambini trovano sempre e comunque il modo di sviluppare la creatività e la fantasia nel loro tempo libero.
Magari disegnando il prossimo costume che indosseranno o il balletto che prepareranno in onore del prossimo sostenitore che volerà in India a conoscerli di persona.