Il Sostegno a Distanza non serve solo per fare studiare e crescere sani i bambini ma aiuta anche a realizzare i loro sogni. Quello di Kabita, per esempio, una ragazza di 18 anni che vive e studia nella cittadina di Dhugpuri, nel Bengala Occidentale, era giocare a calcio.
La sua passione travolgente per il pallone era nata quando lo zio, in occasione del suo settimo compleanno, gliene aveva regalato uno di cuoio tutto per lei. Lo portava sempre con sé e si allenava in continuazione. Così, un palleggio dopo l’altro, in poco tempo era diventata molto brava e sfruttava ogni occasione per inserirsi nelle partitelle dei suoi amichetti maschi.
Ma poi, quando venivano organizzati gli incontri “ufficiali”, quelli dei tornei tra squadre vere, lei era costretta a lasciare il suo posto in campo a un compagno perché il regolamento non prevedeva che giocassero anche le ragazze. Un giorno, però, stufa di essere discriminata, era andata da un dirigente di una squadra e gli aveva chiesto di organizzare anche una partita di calcio tra ragazze, un’iniziativa che non si era mai vista in quella zona dell’India.
All’inizio, infatti, il dirigente aveva ignorato le richieste di Kabita, ma poi, vista la determinazione della ragazza, che intanto aveva insegnato a giocare a pallone ad altre coetanee, si era convinto e aveva organizzato il primo torneo di calcio femminile della regione! Da quel momento Kabita ha cominciato a farsi ammirare in ogni villaggio in cui è scesa in campo e tutti gli allenatori che l’hanno vista giocare sono rimasti a bocca aperta.
Ha già ricevuto offerte da tante squadre importanti ma lei, prima di decidere, vuole finire gli studi e poi sogna di entrare in nazionale, per rappresentare il suo Paese girando il mondo. Cosa c’entri il Sostegno a Distanza in questa bella storia ce lo ha raccontato la diretta interessata:
“Prima di riuscire a realizzare il mio sogno di giocare a pallone, ho dovuto superare molte delusioni perché la mentalità delle persone è difficile da cambiare.
Ma tutti gli insegnanti e gli operatori mi hanno sempre spinta a credere nelle mie possibilità e hanno supportato tutte le mie decisioni. Per me è stato un aiuto determinante. Sarò grata per sempre a chi mi ha fatto partecipare al programma de L’Albero della Vita”.