La famiglia Li Causi, residente nel quartiere San Filippo Neri di Palermo, è uno dei nuclei familiari beneficiari del progetto “In Viaggio Verso il Futuro” da gennaio 2020.
Il primo contatto con il progetto è tramite il laboratorio di sostegno didattico-educativo “Impariamo”, volto a stimolare le competenze cognitive, sociali e relazionali dei bambini, a cui la mamma beneficiaria si rivolge per rispondere ad un bisogno di supporto educativo per due dei figli, frequentanti una, la scuola primaria e l’altro la scuola secondaria di primo grado, entrambi con certificazione di disabilità e con bisognosi educativi speciali.
Il lavoro di recupero e sostegno scolastico ed educativo con i bambini ha permesso di costruire un solido rapporto di fiducia con il nucleo, che è stato inserito nelle attività del progetto “In Viaggio Verso il Futuro” per essere orientato, attraverso incontri e laboratori, al riconoscimento del proprio potenziale inespresso e metterlo a disposizione dell’educazione dei figli. Il nucleo ha quindi iniziato un percorso educativo, fatto di obiettivi che la famiglia si è posta, finalizzato al raggiungimento di un cambiamento che porti al benessere di tutti i membri.
Le restrizioni introdotte a seguito della pandemia hanno accentuato le tante fragilità della famiglia.
I beneficiari vivono in un immobile di 50 mq affidato in custodia dal comune di Palermo in cui vivono in 6 persone, 3 adulti e 3 minori. La casa da tempo presenta problemi di umidità e la beneficiaria e i figli soffrono di problemi respiratori, più volte segnalati agli uffici preposti senza nessuna risposta. Gli ambienti di casa sono limitati, e la necessità di rispondere alle prescrizioni del governo ha reso ancora più evidente la difficoltà di non poter garantire ai bambini spazi salubri e adatti ad una didattica in condizioni adeguate all’apprendimento.
Nonostante le difficoltà, durante il periodo di lockdown, la famiglia è stata sostenuta dagli educatori ed ha collaborato con questi per garantire ai propri figli una continuità educativa.
Dopo un primo momento di difficoltà causato dalla mancanza di strumenti tecnologici adeguati a garantire ad ognuno dei figli la possibilità di connettersi con gli insegnanti e con gli educatori, la famiglia è stata messa in condizione di poter supportare i bambini con mezzi più adatti che gli hanno permesso di usufruire di un’istruzione adeguata senza perdere i contatti con i maestri e il gruppo dei pari.
Durante il lockdown i beneficiari sono stati orientati ad osservare e stimolare il figlio più piccolo Giovanni, di 3 anni, che manifesta difficoltà di linguaggio e ha sofferto particolarmente le restrizioni con comportamenti aggressivi e crisi di pianto.
La famiglia è stata supportata a contenere il senso di impotenza, e a gestire paure ed emozioni negative.
Questo si è tradotto in un lavoro di preparazione del piccolo all’ingresso alla scuola primaria e all’uso del tempo a disposizione con attività educative e creative che ne stimolassero le abilità.
Il nucleo ha partecipato attivamente ai laboratori a distanza sull’economia circolare, l’educazione finanziaria e il supporto genitoriale, momenti condivisi di apprendimento e scambio di esperienze con l’obiettivo di divenire per i bambini un modello positivo, capaci di scegliere la miglior strategia di adattamento al contesto e di risposta ai bisogni della famiglia.