All’improvviso l’argine del fiume che scorre vicino ha ceduto e l’acqua, spinta da una forza inaudita, ha cominciato a rovesciarsi sulle vie polverose del villaggio e nelle case, compresa la loro. In pochi secondi il livello dell’acqua è salito fino al collo e i tre sono riusciti a uscire e a salvarsi solo nuotando fino al rifugio anticiclone che si trova in una posizione sopraelevata all’inizio del villaggio.
Stremati, i tre sono stati accolti dagli operatori del nostro partner ACID, hanno potuto asciugarsi e riprendersi dallo spavento. Il giorno dopo sono tornati verso casa per quantificare i danni e hanno capito di aver perso tutto: i vestiti, gli utensili, i sacchi di riso e la capanna stessa era mezza distrutta. Le loro galline e le loro capre erano morte e tutto il pesce che allevavano in una pozza era stato ucciso dall’acqua salmastra. Da quel momento la loro sopravvivenza, come quella di molte altre famiglie del Sostegno a Distanza, dipende in buona parte da noi.
I nostri operatori, infatti, stanno cercando di fare dei miracoli, lavorano senza soste e, grazie agli aiuti straordinari che stiamo raccogliendo per loro in Italia, stanno distribuendo alle famiglie acqua potabile sicura, cibo cotto, materiali di soccorso e anche tanti dispositivi anti-contagio.
Come forse saprete, infatti, in India il ciclone Amphan è stata solo l’ultima delle emergenze scoppiate in ordine di tempo perché il Coronavirus nel frattempo si è diffuso sempre più nel Paese e ora sembra inarrestabile: i contagiati aumentano al ritmo di 15.000 al giorno, il governo ha trasformato 500 treni in ospedali da campo improvvisati e i presidi sanitari sono al collasso, tanto che non riescono più ad accogliere chi ha problemi di salute o esigenze di altra natura, nemmeno le donne che devono partorire.
In questa fase delicata, oltre a fornire aiuti materiali L’Albero della Vita si sta occupando anche di due aspetti che di norma, nella gestione delle emergenze, sono trascurati: dare supporto psicologico alle famiglie e, in particolar modo ai bambini, perché il livello costante di paura e di stress sta provocando seri danni alla loro salute mentale, e permettere ai ragazzi di proseguire la loro formazione. Mentre le scuole sono chiuse e utilizzate come centri per la quarantena dei malati o come rifugi per gli sfollati del ciclone, infatti, i nostri insegnanti stanno facendo visita agli studenti, casa per casa e secondo le norme di distanziamento, perché continuino i loro programmi educativi.
Sostienici anche tu in questo momento difficile e in questo grande sforzo economico e organizzativo per tenere unita la grande famiglia del Sostegno a Distanza. Grazie.