L’introduzione del Reddito d’inclusione (Rei) è un’importante innovazione strutturale che riprende numerosi aspetti della misura proposta dall’Alleanza contro la Povertà in Italia, recepiti durante il dibattito parlamentare e presenti nel Memorandum siglato lo scorso aprile con il Governo. Va dato atto a Governo e Parlamento di avere conseguito un risultato importante.

La prossima Legge di Bilancio rappresenterà però un passaggio storico della lotta alla povertà nel nostro Paese. Si deciderà, infatti, se la recente introduzione del Rei costituirà l’ennesima riforma incompiuta nella storia italiana oppure il punto di partenza di un percorso capace di costruire risposte adeguate per tutti gli indigenti. Le risorse sinora rese disponibili permettono di seguire la proposta dell’Alleanza solo in modo parziale. Ad oggi, infatti, il Rei è destinato a raggiungere esclusivamente una minoranza di poveri, fornendo risposte inadeguate nell’importo dei contributi economici e da verificare nei percorsi d’inclusione sociale.

L’Alleanza propone quindi di adottare un Piano Nazionale contro la povertà 2018-2020, che prosegua il percorso iniziato con l’introduzione del Rei fino al suo completamento. Si agirà con gradualità per estendere il Rei a tutti gli indigenti, rafforzando gli interventi forniti e sostenendo l’attuazione del Rei a livello locale, dove vi è un impegno congiunto di Stato, Regioni ed altri soggetti.

Video della conferenza stampa

Alla conclusione del Piano, nel 2020, serviranno a regime circa 5,1 miliardi in più rispetto ad oggi. Solo con queste risorse e con servizi adeguati l’Italia sarà dotata di una misura nazionale contro la povertà assoluta che possa dirsi universale – ovvero rivolta a chiunque viva in tale condizione –, continuamente monitorata, adeguata nei contributi economici e nei percorsi di inclusione.

Ad oggi, come illustrato nel documento allegato, riceveranno il Rei solo 1,8 milioni di individui, cioè il 38% del totale della popolazione in povertà assoluta: pertanto, il 62% dei poveri ne rimarrà escluso. Il 41% dei minori in povertà assoluta non sarà raggiunto dalla misura.

Di fatto, il profilo attuale della misura dividerà i poveri in due gruppi: quelli che riceveranno il Rei, e quelli che non lo riceveranno. Tale discriminazione può essere compresa solo se temporanea e, quindi, da considerare come un primo passo nella prospettiva di un progressivo ampliamento dell’utenza. I dati elaborati dall’Alleanza invitano a non perdere di vista anche l’ammontare del contributo per evitare un rischio molto concreto: quello che volendo massimizzare il numero di beneficiari senza investire a sufficienza si assistano sempre più persone senza dar loro la possibilità di raggiungere uno standard di vita dignitoso.

Attenzione anche ai servizi: nella costruzione dei percorsi d’inclusione la regia è in capo ai Comuni, che operano insieme al Terzo Settore, ai Centri per l’Impiego e agli altri soggetti sociali del welfare locale. Attualmente si prevede che il 15% dei finanziamenti statali contro la povertà sia destinato ai Comuni per i suddetti percorsi. Gli studi e le analisi empiriche mostrano, tuttavia, che si tratta di una percentuale inadeguata, che dovrebbe essere portata al 20%.

Dopo l’approvazione lo scorso 29 agosto del decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni di natura assistenziale e il rafforzamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali (legge 15 marzo 2017, n. 33), l’Alleanza contro la Povertà ha tenuto ieri a Roma alla Camera dei Deputati la conferenza stampa di Alleanza contro la Povertà, alla presenza di alcuni esponenti parlamentari tra cui on. Francesco Prina che ha ospitato l’evento, on. Marina Sereni vicepresidente della Camera, on. Ernesto Preziosi.

Oltre alla stampa erano presenti molti membri di Alleanza, tra cui anche noi che abbiamo contribuito alla realizzazione della ricerca di monitoraggio sul Sia che sarà presentata in sede istituzionale il prossimo 8 novembre.

Fonte: Alleanza contro la Povertà

La posizione dell’Alleanza contro la Povertà in Italia sulla Legge di Bilancio 2018
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