Ci sono situazioni che sembrano lontane, così lontane che pensiamo non possano sfiorarci mai. Che non possano coinvolgere noi, i nostri equilibri, la nostra famiglia, i nostri figli.
Situazioni di cui sentiamo parlare in tv, che leggiamo velocemente sui giornali e a cui negli anni, specialmente in questi, durissimi, di crisi economica, abbiamo forse “fatto l’abitudine”.
La Povertà in Italia, un dato (purtroppo) in continuo aumento
Situazioni rispetto alle quali crediamo spesso di essere impotenti, convinti forse che le soluzioni debbano arrivare da un non meglio identificato “altro”, nella speranza che prima o poi tutto si sistemi. Il quadro della povertà resta gravemente preoccupante in Italia.
Secondo i dati Istat* riferiti al 2017, i poveri in Italia nel 2017 hanno superato la soglia cinque milioni. È la prima volta da quando l’Istat ha iniziato queste serie storiche, nel 2005. Di questi un milione e 208 mila sono bambini o ragazzi con meno di 18 anni, ovvero possono mancare loro un’alimentazione regolare, una casa adeguata e riscaldata, cure mediche, e l’accesso ad attività di svago, sportive, culturali, aggregative che penalizzano le loro opportunità di crescita e sviluppo.
Nel 2017 l’incidenza della povertà assoluta fra i minori permane elevata e pari al 12,1% (1 milione 208 mila, 12,5% nel 2016); si attesta quindi al 10,5% tra le famiglie dove è presente almeno un figlio minore, rimanendo molto diffusa tra quelle con tre o più figli minori (20,9%).Dei 2,7 milioni di persone affamate che nel 2017 hanno dovuto chiedere aiuti per il cibo, tra mense dei poveri e consegne di pacchi alimentari, sottolinea la Coldiretti, 455 mila sono bambini e ragazzi di età inferiore ai 15 anni.
2.472.000 – Donne in povertà assoluta
1.208.000 – Minorenni in stato di povertà assoluta
1 bambino su 8 in Italia vive in povertà assoluta
Nel 2017 si stimano in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti in cui vivono 5 milioni e 58 mila individui; rispetto al 2016 la povertà assoluta cresce in termini sia di famiglie sia di individui.
L’incidenza di povertà assoluta è pari al 6,9% per le famiglie (da 6,3% nel 2016) e all’8,4% per gli individui (da 7,9%). Due decimi di punto della crescita rispetto al 2016 sia per le famiglie sia per gli individui si devono all’inflazione registrata nel 2017. Entrambi i valori sono i più alti della serie storica, che prende avvio dal 2005.
Nel 2017 l’incidenza della povertà assoluta fra i minori permane elevata e pari al 12,1% (1 milione 208 mila, 12,5% nel 2016); si attesta quindi al 10,5% tra le famiglie dove è presente almeno un figlio minore, rimanendo molto diffusa tra quelle con tre o più figli minori (20,9%).
A testimonianza del ruolo centrale del lavoro e della posizione professionale, la povertà assoluta diminuisce tra gli occupati (sia dipendenti sia indipendenti) e aumenta tra i non occupati; nelle famiglie con persona di riferimento operaio, l’incidenza della povertà assoluta (11,8%) è più che doppia rispetto a quella delle famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro (4,2%).
Cresce rispetto al 2016 l’incidenza della povertà assoluta per le famiglie con persona di riferimento che ha conseguito al massimo la licenza elementare: dall’8,2% del 2016 si porta al 10,7%. Le famiglie con persona di riferimento almeno diplomata, mostrano valori dell’incidenza molto più contenuti, pari al 3,6%.