Cosa sta succedendo ad Haiti
Un presidente assassinato, la pandemia, rivolte armate, caos, un terremoto e una tempesta. Questi sono stati gli ultimi terribili mesi di Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo.
Sabato 14 agosto alle 8.30 del mattino, mentre i bambini si preparavano per la scuola e facevano colazione, un forte terremoto di magnitudo 7.2 ha scosso il sud di Haiti, uccidendo almeno 2.200 persone, inoltre si contano 344 dispersi e 12.000 feriti, secondo le autorità del paese, ma queste cifre potrebbero aumentare più il tempo passa.
Questa tragedia porta inevitabilmente alla mente il 12 gennaio 2010, quando un terremoto di simile magnitudo (7,0 della scala Richter) ha devastato Port-au-Prince, la capitale del Paese uccidendo più di 200.000 persone.
Secondo le stime della protezione civile. Le operazioni di soccorso si stanno svolgendo con difficoltà, soprattutto a causa della pandemia e delle tempeste tropicali. Tuttavia, le richieste di aiuto si stanno moltiplicando da diverse località e da molte comunità difficili da raggiungere.
Le autorità del paese hanno anche confermato i seguenti danni materiali:
– 130.000 case distrutte;
– Più di 75.000 le famiglie colpite nei 3 dipartimenti più colpiti.
– 25 strutture sanitarie danneggiate.
– Molti edifici pubblici e privati, come ospedali, alberghi, chiese, attività commerciali, sono stati danneggiati o crollati.
– Più di 200 scuole sono danneggiate nel dipartimento del Sud.
Fondazione L’Albero della Vita, oggi come nel 2010, è in prima linea in difesa dei bambini di Haiti.
Siamo da anni al fianco dei bambini più poveri di Haiti, con il piano di emergenza dopo il terremoto del 2010, durante il terremoto del 2018, durante le violente rivolte del 2019 e durante la recente pandemia di coronavirus. E, ovviamente, con il Sostegno a Distanza comunitario.
In queste ore siamo in contatto con Samuel, il nostro collega sul campo: servono fondi urgenti per acquistare beni di prima necessità e mettere in sicurezza gli edifici.
Dobbiamo intervenire subito. Ogni aiuto, anche piccolo, può fare la differenza. Siamo stremati dal dolore che continuiamo a vedere scorrere sotto i nostri occhi, ma non possiamo e non dobbiamo smettere di fare la nostra parte!
Questi bambini e le loro famiglie hanno bisogno di te, di noi, di tutti.