E’ un anno e mezzo, ormai, che affrontiamo ogni giorno le conseguenze della pandemia.
È dura per tutti. Ma soprattutto per le famiglie fragili, che più di tutte pagano il conto della crisi.
Quattro milioni di italiani sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare, tra Natale e Capodanno. Un numero impressionante.
Spaventa ancora di più sapere che il 21% degli italiani in povertà assoluta* sono proprio bambini al di sotto dei 15 anni, ai quali manca perfino il cibo.
Tra loro c’è anche Mario, 7 anni. Come tanti lavoratori precari, anche i suoi genitori sono rimasti senza stipendio, a causa della pandemia. La situazione in casa s’è aggravata al punto che è diventato difficile trovare qualcosa da mettere in tavola, la sera.
E Mario l’ha scoperto qualche giorno fa, al supermercato, nel modo più traumatico e umiliante.
Alle casse, infatti, la sua mamma non ha potuto pagare la spesa perché non aveva abbastanza soldi sul conto.
Mario non ha versato una lacrima né ha detto una parola, in quel momento, ma il colpo per lui è stato duro. Il suo sguardo è come se si fosse spento, quando si è reso conto di quanto è povero.
Prima di riportare indietro parte di ciò che avevano messo nel carrello, la mamma ha spiegato a Mario che avrebbero potuto comprare solo un’altra cosa oltre la pasta e gli ha chiesto di scegliere tra l’anguria e l’ovetto di cioccolato.
Il piccolo, pensando al fratellino e al resto della famiglia, ha risposto:
«Prendiamo l’anguria, così mangiamo tutti un’ po’ di più»
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Oggi, in Italia, tanti bambini come Mario subiscono tante privazioni.
I loro genitori fanno i salti mortali per non far mancare loro niente, ma spesso si trovano a dover scegliere tra pagare l’affitto e le bollette o dar da mangiare ai bambini. Il dramma è quando non riescono più neanche a sfamare i figli, che saltano la cena, indossano scarpe e vestiti troppo corti e stretti, vanno a scuola senza merenda e senza tutti i libri e i quaderni che servono.
Come Presidente di questa Fondazione, mi sento in prima linea in questa emergenza. I nostri telefoni squillano tutto il giorno, riceviamo molte richieste d’aiuto e io sento l’urgenza di dare delle risposte., così come l’aiuto a crescere in un ambiente protetto e ad affrontare la scuola e il futuro.
Perché i bambini non possono aspettare: un piatto nutriente non può mancare sulla loro tavola
Il nostro obiettivo per il 2021 è quello di sostenere circa 1.000 famiglie in povertà assoluta a Milano, Palermo, Genova, Perugia, Napoli e Catanzaro, distribuendo loro circa 12.000 panieri di prima necessità con generi alimentari, abbigliamento e materiali educativi per i bambini, e affiancando i genitori nella ricerca di un lavoro e nel percorso di recupero dell’autonomia familiare.