“Ci sono più di tremila slum nella città di Calcutta, e diversi ragazzi del Sostegno a Distanza vivono proprio in alcuni di questi. Me lo sono sempre chiesto come fosse crescere in un posto che per definizione è tra i meno indicati a rispondere alle esigenze di un individuo.
La risposta me l’ha data Amit, uno dei bambini sotto il programma di sostegno a distanza, ed è stata più sincera di quanto mi potessi aspettare. Ci ha preso per mano per accompagnarci tra i vicoli stretti dello slum fino alla sua casa. È un ambiente piccolo, forse dieci metri quadrati, e ha un letto che la occupa quasi interamente.
Tutto il necessario è stipato con precisione in nicchie nelle pareti e i cuscini sono impilati in un angolo del letto così da lasciare ad Amit e ai suoi fratelli lo spazio per studiare. Lui ha 13 anni e ci racconta che gli piace giocare a calcio, la sua materia preferita è la matematica e il suo posto preferito è il Learning Centre. “Ti piace vivere qui?”, gli chiediamo noi volontari un po’ ingenuamente, come se potessimo aspettarci che un bambino possa riuscire ad idealizzare anche solo un po’ il posto in cui sta crescendo. Ci risponde solo scuotendo la testa con convinzione: non c’è abbastanza spazio né per giocare né per studiare.
La risposta forse mi stupisce proprio perché contrasta con l’immagine di slum che avevo in mente: la mamma si assicura che tutto sia in ordine e pulito, che ci sia spazio per i libri e i giochi dei figli.
Amit vive in uno di quegli slum riconosciuti dal governo e, perciò, con servizi igienici e condizioni generali migliori rispetto alla media degli slum della città (Ripeto, 10 mq per 5/6 persone).
Di quel posto ad Amit piace soprattutto che il Learning Centre e la scuola siano vicini, a pochi passi da lì. Sono per lui un posto sereno ma, cosa ancora più importante, è lì che impara a sognare il futuro che preferisce per se stesso.
Per il momento ci ha detto che da grande vuole diventare un poliziotto, ma chissà se cambierà idea come succedeva a me alla sua età. Eppure il bello è proprio questo: fantasticare e sentirsi in potere di raggiungere i propri obiettivi.”
[Valeria, volontaria]