Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di quattro fantastici ragazzi, Sofia, Riccardo, Micol e Valeria, partiti per l’India per il Servizio Civile Internazionale!

Sono in India da qualche mese, al lavoro per aiutarci nei nostri progetti di sostegno all’infanzia nella regione, stanno visitando i nostri progetti e i bambini.
Abbiamo chiesto loro di dirci quali sono state le loro prime impressioni sull’India e ti condividere con noi le immagini che li hanno colpiti di più.

Nei prossimi mesi vivremo e vedremo l’india in un modo nuovo e diverso attraverso i loro occhi.

Calcutta ci ha accolti in un mercoledì di luglio con un cielo azzurro coperto da grandi nuvole monsoniche, il suono dei clacson che riempie le grandi vie trafficate e il verde dei suoi parchi reso ancora più brillante dalle piogge abbondanti.

In questo primo mese i ragazzi e bambini dei centri di Baruipur, del Don Bosco a Calcutta e dell’area delle Sundarbans ci hanno accolti con un entusiasmo travolgente e, tramite i loro occhi, abbiamo apprezzato i risultati degli sforzi congiunti delle persone esperte e appassionate che compongono gli uffici di Fondazione l’Albero della Vita e degli insegnanti e professionisti che lavorano a fianco dei ragazzi del Sostegno a Distanza.

A Baruipur abbiamo sentito cantare chi è arrivato nel centro per bambini diversamente abili qualche anno prima con disturbi di udito e parola e visto ballare chi è nato con una disabilità che ne limitava il movimento. Sembrerebbe scontato che con le giuste cure e riabilitazione sia possibile ritrovare un po’ di autonomia e libertà, ma non è sempre così in zone dell’India dove la disabilità è stigmatizzata e molte famiglie non hanno la possibilità economica per ricorrere all’aiuto di esperti.

Anche i ragazzi del sostegno a distanza di Calcutta e dell’area delle Sundarbans ci hanno accolto con canti e balli, quasi la nostra presenza fosse per loro occasione di festa e gioia da condividere. Il loro entusiasmo era talmente coinvolgente che ci siamo ritrovati a ballare con loro danze indiane e macarena, in uno scambio improvvisato di tradizioni musicali!

Balli a parte, i ragazzi del SAD ci hanno raccontato che la cosa che preferiscono dei Learning Centre è che questi sono come una seconda casa, un luogo dove studiare quando nelle loro abitazioni non hanno lo spazio e il sostegno necessari. Soprattutto, è qui che trovano gli stimoli giusti per riuscire a visualizzare un futuro fatto di nuove possibilità e di sogni da realizzare e gli strumenti necessari per guardare con occhio critico a fenomeni come il matrimonio precoce e il lavoro minorile.

L’impatto con queste realtà non lascia indifferenti, spesso contenere l’emozione risulta difficile, eppure a noi ha aiutato ricordare che i ragazzi che abbiamo incontrato hanno una rete di sostegno che non tutti hanno la fortuna di trovare.

Ne abbiamo sentite tante di storie incredibili durante questi incontri e contiamo di raccontarvele un po’ alla volta, per fare arrivare fino in Italia un pizzico di quella gioia che proviamo noi nel vivere quest’avventura e della gratitudine che i ragazzi del sostegno a distanza hanno nei confronti di chi consente loro di scegliere che tipo di futuro costruire per se stessi e per la propria comunità.

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