Lo staff di Fondazione L’Albero della Vita si trova nei luoghi colpiti dal terremoto, tra Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice. Sta incontrando rappresentanti delle amministrazioni locali, protezione civile e colleghi di altre realtà per far partire, insieme al partner pedagogico Fondazione Patrizio Paoletti, un intervento psico-pedagogico e socio-educativo a favore di 15 bambini e delle loro famiglie che hanno subito questo trauma.
Dopo la divulgazione del vademecum “Come comportarsi con i propri i propri figli in caso di terremoto”, rivolto a genitori, educatori, insegnanti e l’assistenza alla genitorialità attraverso numero verde, sarà avviato a breve ad Arquata del Tronto uno Spazio Ludoteca per bambini e ragazzi.
Uno spazio a misura di bambino in cui si svolgeranno laboratori ludico-educativi, un luogo sicuro dove ritrovare calma e serenità, nel quale:
- vivere serenamente rapporti di amicizia e di gioco;
- venire a contatto con stimoli diversi da quelli proposti dalla loro attuale quotidianità;
- frequentare adulti che possono esercitare ascolto e comprensione ma con una “distanza” che favorisca il processo di normalizzazione;
- vivere momenti organizzati in cui in modo naturale sono ristabilite regole e ritmi condivisi nel rispetto del gruppo e dei singoli;
- sperimentare attività in cui sia possibile realizzare frutti concreti e tangibili, risultato di impegno e capacità potenziate o scoperte ex novo.
Sono previsti anche colloqui di consultazione sul campo, con genitori, insegnanti e bambini per ricollocare e comprendere gli eventi accaduti e momenti di consultazione informali, attraverso le occasioni che la vita di campo offre (i pasti, i giochi, le passeggiate, etc..).
Intanto gli operatori sul campo riferiscono che nonostante non sia possibile l’ accesso nei centri dei paesi, la furia devastante di questo terremoto è ben visibile e lascia sgomenti e senza parole.
La situazione è drastica e la paura che questo sisma possa cancellare la storia di questi luoghi si legge negli occhi delle persone e si ascolta dalle loro parole.
Un ristoratore racconta che nonostante tutto ieri ha deciso di riaprire il suo locale alle porte di Amatrice. Lo ha fatto per far passare un messaggio, per dire che gli abitanti del luogo ci sono e possono ripartire: “È un segnale che dobbiamo dare soprattutto a chi in questo momento sta soffrendo di più, i bambini e gli anziani”.
Proprio riguardo ai bambini, la richiesta degli amministratori è stata chiara: bisogna sostenerli ora ma soprattutto dopo, si deve fare in modo che possano riprendere subito la scuola nel loro paese, altrimenti si corre il rischio che il paese si spopoli di bambini. Soprattutto sarà necessario accompagnarli nel superamento di questo durissimo trauma. Per fare questo c’è bisogno di un impegno serio e continuativo che non si esaurisca in poche settimane.