Oggi 14 aprile 2017 alle ore 11:00 (presso Palazzo Chigi) il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro Giuliano Poletti hanno siglato un Memorandum con l’Alleanza contro la Povertà sull’attuazione della legge delega sul contrasto alla povertà. Il ddl delega era stato approvato in Senato il 9 marzo scorso e l’Italia è stato l’ultimo Paese nell’Unione europea a dotarsene.

È la prima volta nella storia che il Governo assume precisi impegni rispetto agli interventi da realizzare in tema di politiche sociali, con un soggetto di rappresentanza sociale.

In Italia nel 2015 il numero di persone in povertà assoluta ha raggiunto i 4 milioni 598 mila (7,6% vs. 6,8%), il dato più alto dal 2005, aumentato gravemente in questi anni per bambini, giovani e adulti, mentre la situazione degli anziani è rimasta stabile. Peggiora la condizione delle famiglie con 2 figli minorenni (11,2% vs. 9%) e delle famiglie di soli stranieri, particolarmente al Nord (32,1% vs. 24%).

Qui sotto puoi trovare un video del Presidente Gentiloni alla cerimonia di firma del Memorandum d’intesa sul Reddito di inclusione con l’Alleanza contro la povertà e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti.

Il cammino sinora compiuto dall’Alleanza contro la povertà in Italia può essere suddiviso in due fasi.

La prima si estende dall’autunno 2013, momento della nostra nascita, al dicembre 2015, quando è stata approvata la Legge di Bilancio per il successivo 2016. Questa legge, infatti, ha introdotto il primo finanziamento strutturale di rilievo contro la povertà assoluta, ponendo così fine alla lunga stagione cominciata nella seconda metà degli anni ’90  durante la quale gli unici interventi nazionali contro la povertà erano stati temporanei (sperimentazioni e una tantum) oppure strutturali ma di dimensioni finanziarie assai esigue (ci si riferisce alla Social card introdotta nel 2008). Noi abbiamo lavorato molto per raggiungere tale obiettivo, insieme agli altri attori politici e sociali interessati, attraverso un’incessante attività di proposta, pressione e sensibilizzazione.

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La seconda fase del nostro percorso ha avuto inizio nel febbraio 2016, quando il Governo ha presentato il Disegno di Legge Delega per disegnare la nuova misura contro la povertà assoluta, alla quale destinare le risorse stanziate (insieme ad eventuali ulteriori reperite in seguito). Dopo la discussione parlamentare, il 9 marzo 2017 la Legge Delega è stata approvata dal Parlamento.

In Italia la povertà dell'infanzia rimane grave in tutte le aree, il Sud ancora il più colpito

Cos’è e in cosa consiste il Memorandum

I memorandum si utilizzano per riassumere i punti controversi di una questione e di permettono a ciascuna parte in causa di esprimere la propria opinione sul fatto e formulare le proprie richieste alle controparti. Questo Memorandum disegna nel dettaglio il REI (Reddito di inclusione), la prima misura strutturale italiana di contrasto alla povertà.

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Nel corso del dibattito parlamentare abbiamo cercato di contribuire al miglioramento del testo, attraverso la presentazione di numerosi emendamenti, diversi dei quali sono stati approvati, grazie ad un proficuo confronto con le forze parlamentari. Il Memorandum contiene una serie di precisi impegni da parte dell’Esecutivo in merito alla realizzazione della nuova misura, in seguito a richieste avanzate dall’Alleanza, e conclude la seconda fase del nostro percorso.

Alleanza contro la povertà

Il REI prevede un contributo economico e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Con il Memorandum, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali s’impegna a istituire dentro il Fondo per la lotta alla povertà una linea di finanziamento strutturale per i servizi d’inclusione sociale connessi al REI. L’investimento sui servizi sarà quindi molto più alto di quello fino ad oggi immaginato, il mezzo miliardo che si basava solo sui fondi Pon.

Per il REI è prevista la gestione associata da parte di tutti i Comuni di uno stesso ambito sociale, nell’ottica di una maggiore efficienza ed equità della misura. È la prima volta che si prevede la gestione unitaria di una misura di politiche sociali in tutto il territorio nazionale.

Nell’immagine qui sopra, insieme al Ministro Giuliano Poletti, la Senatrice Annamaria Parente e gli onorevoli Ileana Piazzoni e Anna Giacobbe, il portavoce Roberto Rossini (presidente delle Acli), il coordinatore scientifico prof. Cristiano Gori, il prof. Stefano Sacchi presidente Isfol e membro commissione scientifica di Alleanza, Claudia Fiaschi Portavoce Forum Terzo Settore nazionale e Alessandra Pavani Responsabile Advocacy de l’Albero della Vita.

Vedi il nostro progetto: Varcare la Soglia contro la povertà in Italia

Come Fondazione L’Albero della Vita abbiamo attivato un programma di contrasto alla povertà (Milano, Roma, Genova, Palermo) indirizzato alle famiglie con minori che opera attraverso 4 assi di intervento:

  • sostegno materiale, che consente alle famiglie di ottenere mensilmente sia beni alimentari sia, in caso di necessità, anche pannolini, prodotti igienici e materiale scolastico, per provvedere ai propri bisogni;
  • sostegno socio-educativo, che attraverso colloqui individuali e home visiting offre alle famiglie un percorso di orientamento e tutoraggio da parte di figure educative professionali. Questo percorso ha lo scopo di supportarle nel processo di riacquisizione delle proprie competenze e del successivo empowerment, ossia la progressiva acquisizione della capacità di esercitare un controllo attivo sulla propria vita, e di conseguenza affrontare in modo più efficace il proprio stato di difficoltà;
  • la rete di prossimità, ovvero il rafforzamento delle interazioni sociali a supporto della comunità, per creare connessioni tra le stesse famiglie, permettendo loro di confrontarsi sulle problematiche comuni e gettare le basi per una rete di prossimità;
  • orientamento alla formazione e inserimento lavoro, area incentrata sullo sviluppo o sulla riattivazione delle capacità di employability dei beneficiari del progetto (la capacità di trovare e mantenere un lavoro). I nuclei familiari vengono coinvolti in un percorso complesso, articolato in una serie di attività, che punta al loro reinserimento lavorativo: dal colloquio conoscitivo individuale focalizzato sulle competenze personali, all’incontro di orientamento lavorativo; dalla scrittura dei curriculum a come affrontare i colloqui; dalla restituzione individuale e definizione del piano di azione per il reinserimento lavorativo fino a incontri di tutoring bisettimanale.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Vita.it