“Chi difende i miei diritti?” è il quesito che ci introduce nel nuovo Nel Giardino del Re e che ci guida nei progetti che anche quest’anno abbiamo potuto dedicare a migliaia di bambini e ragazzi. Per loro, infatti, protezione, salute, educazione e sviluppo sono spesso un miraggio, una speranza affidata a un gesto d’amore che li raggiunge ma purtroppo non ancora a un diritto riconosciuto e tutelato.
È un anno che ricorderemo anche noi, in Italia e in Europa, poiché quella stessa domanda ha bussato in modo fragroroso alla nostra porta sotto forma di drammi umani: quelli di centinaia di migliaia di famiglie italiane con minori che si sono impoverite, quello vissuto dal milione di profughi
che hanno raggiunto il Vecchio continente scappando da guerre, sfruttamento e violenze, e quelli causati dai cambiamenti climatici, ambito in cui forse abbiamo iniziato a comprendere che siamo vicini al punto di non ritorno. E, come sempre, le ferite sono tanto più profonde quanto
cresce il numero di bambini coinvolti: i più poveri tra i poveri, i più vulnerabili tra gli esuli, coloro che ereditano un mondo sulla soglia del collasso ambientale.
Scarica il magazine >> Nel Giardino del Re 2016 (PDF)
Per la Fondazione è stato un anno dedicato alla maturazione: il 18° compleanno della nostra organizzazione appena festeggiato ci ha fatto comprendere di avere un ruolo importante nello scenario mondiale, che siamo chiamati a intensificare la nostra proposta educativa per spingere bambini e ragazzi in condizione di svantaggio a trasformare il disagio in consapevolezza, e la consapevolezza in una nuova forza. Per affermare
responsabilità, abbattere i muri, promuovere pace e solidarietà, stare con ciò che veramente conta.
La domanda che oggi bussa alla porta de L’Albero della Vita ci trova pronti, persino di fronte alle gravi istanze del nostro tempo, e ci richiede una nuova forte spinta a crescere, ci rivela il bisogno di raccogliere tanto sostegno, grandi risorse per moltiplicarci, realizzare interventi
ancora più incisivi e offrire opportunità ai bambini nei contesti di maggior degrado.
Ai tantissimi che anche quest’anno ci hanno sostenuto, oltre al ringraziamento più profondo, va l’invito a farsi più vicini, a venire a toccare con le loro mani e vedere con i loro occhi il nostro lavoro e, prima ancora, ad ascoltare la voce che ci chiama ad agire per promuovere dignità, crescita, valore nella vita di migliaia di bambini.
Grazie di cuore.
Ivano Abbruzzi