Quattro nostri giovani volontari, junior trainer per i progetti di educazione al dibattito e alla cittadinanza democratica, hanno celebrato la giornata dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in modo speciale.
Il loro 20 novembre è trascorso all’interno di mura ministeriali a contatto con politici, imprenditori, attivisti per i diritti umani, radunati per discutere il “Piano nazionale Impresa e Diritti Umani” promosso dal Glidu (Gruppo di lavoro interministeriale per i diritti umani) nell’ambito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Una giornata di incontro dedicata al dialogo con interlocutori multi-stakeholder e che i nostri ragazzi, affiancati dal Ministro Fabrizio Petri, hanno salutato con parole significative.
I giovani volontari di 18 e 19 anni, sono stati invitati a “prendere il posto” delle istituzioni, nella parte iniziale dell’incontro, nell’ambito dell’iniziativa “take over” promossa dall’Unicef: bambini e ragazzi che, in occasione dell’anniversario della Convenzione che li riguarda direttamente, prendono il “comando” di situazioni – anche istituzionali – che di solito sono guidate da adulti.
“Firmando questa Convenzione, il mondo ha promesso ai bambini che tutti noi avremmo fatto il possibile per proteggere e promuovere i loro diritti di sopravvivere e prosperare, di imparare e crescere, di fare sentire la propria voce e di raggiungere il proprio pieno potenziale”.
La Giornata mondiale dei bambini e degli adolescenti è stata ricordata da Brando Luzi nell’intervento di apertura. Un affondo sul diritto all’ascolto e alla partecipazione come elemento fondamentale per la formazione di cittadini responsabili è stato invece curato da Teodora Pratesi:
“Possiamo pretendere che i nostri adulti siano in grado di esercitare i propri diritti, che siano coscienti che la loro voce abbia un peso se mai, nella loro vita, le parole hanno avuto valore per chi avrebbe dovuto ascoltarli? Un bambino cui è preclusa la possibilità di far sentire la sua voce sarà un adulto che non parla, che non vota, che non è capace di prendere decisioni importanti perché nessuno gliene ha mai dato la possibilità”
Luca Cioffarelli ha concluso la carrellata di interventi con una riflessione personale sul tema della giornata, i diritti umani nei contesti imprenditoriali e lavorativi:
“Così come lo sfruttamento del lavoro minorile ruba l’infanzia ai bambini del mondo allo stesso modo la mancanza di lavoro nel nostro paese sta rubando il futuro ai nostri giovani, impedendo loro di realizzare i propri sogni. Da diciottenne nato e vissuto in Italia rivendico il mio diritto a continuare a vivere nel mio paese e a non essere costretto a cercare lavoro altrove, cosa che invece molti giovani sono stati costretti a fare. Rivendico il diritto ad avere un lavoro che soddisfi in pieno tutte le mie aspettative, che sia stabile nel tempo, che rispetti i miei diritti e che sia correttamente retribuito. Noi giovani rivendichiamo il diritto a essere cittadini, perché una società che rinuncia ai propri giovani rinuncia al proprio futuro”.
Federico Chen ha invece curato la parte di documentazione fotografica, immortalando con la sua fotocamera i momenti salienti dell’intera mattinata.
I giovani volontari sono impegnati da tempo in un percorso di formazione alla partecipazione che prende le mosse dai progetti di educazione al dibattito nelle scuole e si sviluppa tramite variegate esperienze ed occasioni formative, nazionali e internazionali.
In particolare, ricordiamo l’impegno nel percorso promosso dal Consiglio d’Europa nell’ambito della sua strategia sui diritti dei minorenni e la relativa valutazione, coordinata dal CIDU e coadiuvata dal Comitato Italiano per l’Unicef, dello strumento del CPAT (Child Partecipation Assessement Tool) promossa annualmente in vari paesi del nostro continente tramite focus group condotti, in Italia, anche da L’Albero della Vita con i giovani partecipanti ai propri progetti educativi: www.infanziaediritti.net/guidacpat.
È nell’ambito di questa collaborazione, ancora in corso, che Unicef ha proposto la partecipazione di Brando, Teodora, Luca e Federico per il take over al Ministero degli Affari Esteri.
Il loro contributo, argomentato ma al tempo stesso ricco di slancio e sincerità, ha certamente contribuito a fornire un’impronta diversa alla discussione specialistica che ne è seguita, relativa al primo Piano di azione nazionale su Impresa e Diritti Umani quale “strumento funzionale per assicurare l’impegno del Governo verso l’adozione di misure politiche e legislative a livello nazionale, regionale ed internazionale, con il fine di garantire il rispetto dei diritti umani in tutte le attività di natura economica”.
articolo di: Laura Bartoletti