Descrizione Progetto
La contea Samburu fa parte delle Arid and Semi-Arid Lands (ASAL) del Kenya, caratterizzata da una popolazione prevalentemente rurale (78%) dedita alla pastorizia e con attività agricole limitate. L’area d’intervento presenta livelli di povertà assoluta fino al 77% (Kenya Bureau of Statistics, 2014), principalmente causata dalla scarsità e irregolarità delle piogge comprese tra i 200 e i 500 mm annui.
Nel 2017 il governo del Kenya ha dichiarato l’allarme siccità, dopo ben due anni di stagioni delle piogge mancate, mentre nel 2018 è stata nuovamente emergenza ma questa volta legata alle alluvioni che tra aprile e maggio 2018 hanno causato enormi problemi in tutto il paese.
Studi sul regime climatico negli ultimi 10 anni (US Geological Survey e USAID) sottolineano la crescente irregolarità stagionale e l’incremento dei valori estremi di siccità e precipitazioni, insieme a un progressivo innalzamento delle temperature medie. La siccità ricorrente rappresenta la principale sfida per la sicurezza alimentare e lo sviluppo socioeconomico dell’area, con una influenza diretta sulla produzione agricola (danni per 12 miliardi di dollari dal 2008 al 2011 in Kenya, Republic of Kenya, Post disaster Needs Assessment, 2012), la migrazione delle popolazioni verso le città, l’impoverimento dell’ecosistema e i rischi di malnutrizione.
Rispetto a quest’ultimo punto i rilevamenti più recenti della NDMA (National Drought Managment Authority) riportano una situazione critica nella Contea di Samburu: il tasso Globale di Malnutrizione Acuta – GAM nei bambini sotto i 5 anni è del 19,5% e il 29,3% dei bambini è ritenuto a rischio di patologie mediche importanti.
Analogamente, sono alti i tassi di malnutrizione materna e molto diffuse le carenze da micronutrienti, con alti livelli di anemia da ferro.
Concause di questo quadro allarmante per la salute e lo sviluppo umano sono: i) l’insicurezza alimentare diffusa e criticamente in aumento (circa il 15% della popolazione riporta livelli di consumo di cibo sub-ottimale) a causa dei prodotti limitati generati da pastorizia e agricoltura e della scarsa valorizzazione dei NTFP (Non Timber Forest Products), come il miele ; ii) la povertà della dieta in termini quantitativi e qualitativi, basata su riso/mais, latte e qualche legume, con limitato consumo di frutta e verdura; iii) l’alta prevalenza di malattie e zoonosi (il 40% dei bambini riporta una malattia nelle 2 settimane precedenti) e l’accesso limitato agli interventi sanitari adeguati (l’assunzione supplementare di ferro e folina in gravidanza e di vitamina A sono a livelli sub-ottimali); iv) l’accesso e corretto utilizzo dell’acqua e dei servizi igienico sanitari ancora inadeguato (a seconda delle aree solo il 20-40% popolazione ha corrette pratiche di lavaggio mani).
Logica dell’intervento
- OBIETTIVO GENERALE: Migliorare lo stato di salute della popolazione Samburu in linea con gli obiettivi di sviluppo del millennio (4 ridurre la mortalità infantile e 5 ridurre la mortalità materna)
- OBIETTIVO SPECIFICO: Incrementare e migliorare la qualità dei servizi sanitari in Samburu attraverso il rafforzamento del reparto di maternità e della sala parto dell’ospedale di Maralal in Samburu.
Problematica
La salute materna e infantile è uno dei settori in cui le diseguaglianze tra ricchi e poveri sono tra le più ampie, ed in Samburu rappresenta una vera emergenza.
Oltre 500.000 donne nei paesi in via di sviluppo muoiono ogni anno, durante la gravidanza o dando alla luce il loro bambino. Nonostante progressi sostanziali verso il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre la mortalità dei bambini al di sotto dei cinque anni, ridurre il tasso di mortalità materna rendendo possibile l’accesso ai sistemi di salute riproduttiva alla popolazione, la salute materna rimane in Samburu uno dei principali problemi.
Lo stesso si può dire per salute infantile dove il 29,3% dei bambini al di sotto dei 5 anni viene considerato a rischio malnutrizione e patologie mediche.
In Samburu solamente il 37% delle donne (su una popolazione di 200.000 persone) partorisce nelle strutture sanitarie (centrali o periferiche). Ogni anno molte donne muoiono di parto o nei giorni immediatamente successivi; molte di queste morti sarebbero facilmente evitabile se ci fosse un’assistenza sanitaria accessibile, strumenti medici adeguati e una corretta informazione.
Partorire in Samburu non è una cosa semplice perché le donne vivono lontano dagli ospedali, perché gli ospedali sono pochi, e a Maralal esiste un solo centro medico di riferimento di livello III non equipaggiato con pochi medici e gli infermieri.
L’ospedale centrale di Maralal garantisce 120 parti al mese (con picchi di 20 parti al giorno) con uno staff di 14 operatrici tra infermiere ed ostetriche ed una capacità di 18 posti letto.
Manca inoltre l’informazione relativa all’importanza di partorire in centri medici e molte donne preferiscono ancora farsi assistere da altre donne del villaggio.
Molte di queste morti si possono evitare, garantendo a ogni donna un’assistenza sanitaria adeguata.
In linea con l’obiettivo di ridurre la mortalità dei bambini al di sotto dei cinque anni, il tasso di mortalità materna rendendo possibile l’accesso ai sistemi di salute riproduttiva alla popolazione del distretto FADV ha avviato nell’area di Maralal in Kenya, un importante progetto di tutela della salute materno infantile, con l’obiettivo di salvare la vita di almeno 1000 donne e bambini.
Nello specifico sono previsti i seguenti equipaggiamenti per la sala parto e per la maternità:
- 1 letto da parto e un kit di lenzuola per la maternità
Al momento nell’Unità Materno infantile di Maralal ci sono tre letti ormai logori, pieni di ruggine e non scomponibili, il risultato è l’impossibilità di pulire realmente a fondo dopo ogni parto con il relativo aumento del rischio di trasmissione d’infezioni; inoltre non sono funzionali dal punto di vista delle possibili posizioni alternative da assumere durante il parto che aiutano e prevengono il rischio di lacerazioni e periodi espulsivi prolungati.
L’acquisto di un lettino da parto introdurrà presidi nuovi e l’introduzione di una migliore assistenza al parto, avrà con un impatto positivo circa l’aumento d’afflusso di donne che partoriranno presso la struttura sanitaria.
- Divisori con tende in sala parto:
Necessari per creare due moduli distinti e dare ad ogni paziente la sua privacy. È già stato fatto per il reparto in cui ogni letto diventa un modulo a parte, ed è importante farlo anche in sala parto, che per ora rimane uno stanzone unico in cui troppo spesso c’è un afflusso di persone di passaggio.
- Copriletto da parto in tessuto e teli per ricevere il neonato:
Ogni paziente al momento si sdraia direttamente sul “machintosh”(telo di plastica che copre il materasso da parto) che viene “pulito” con acqua e disinfettante (quando disponibile) e per quanto riguarda i neonati vengo avvolti nelle sporchissime chuka (coperte samburu) che molto spesso si tolgono al momento i parenti.
È fondamentale avere questi due semplicissimi strumenti per garantire un minimo d’igiene.
Equipaggiamenti per la maternità:
- Cuscini per l’allattamento: l’allattamento è un problema anche in Samburu, soprattutto per le mamme al primo figlio molto spesso poco più che adolescenti e assolutamente spaventate ed inesperte. Sicuramente le dimissioni precoci che l’ospedale è costretto a fare per mancanza di staff non aiutano a facilitare il processo di allattamento (meno di 24h per parti spontanei). Molti i casi di ingorghi e/o mastiti ma soprattutto molti casi di riammissione del neonato dopo 4/5 giorni a causa di scarso allattamento e conseguente severa disidratazione del neonato e complicanze correlate quali ittero neonatale, febbre, ipoglicemia. Questi semplicissimi cuscinoni agevolano le madri soprattutto nei primi approcci con il neonato e l’allattamento, sono di grande aiuto soprattutto per le mamme che hanno avuto un parto cesareo e sono molto più doloranti ed in difficoltà nel muoversi nei primi giorni dopo l’operazione e che di conseguenza hanno avvii di allattamento più difficili dovuti anche alla fisiologica soporosità del neonato nato da taglio cesareo. I cuscini saranno fabbricati con materiale facilmente reperibile in loco e cuciti da un sarto locale.
- Tiralatte elettrico: Fondamentale per le mamme con ingorghi e mastiti importanti e/o le mamme dei bambini prematuri che all’inizio hanno difficoltà ad avviare l’allattamento poiché non molto pratiche con la spremitura manuale.
Per quanto riguarda questo dispositivo è importante utilizzarlo in maniera controllata e sorvegliata soprattutto per quanto riguarda il processo di sterilizzazione del materiale per evitare di introdurre un’ulteriore problema quale il rischio di diffusione d’infezioni (quali per esempio epatite B/C, che non vengono per ora considerate nei vari screening ed esami, ed HIV).
- Divise per il reparto e per le madri dell’NBU: Le pazienti rimangono per tutto il periodo del ricovero con i propri vestiti e collane varie, che di base sono stoffe sporche poiché la maggior parte di loro viene direttamente dalle Manyatte (capanne locali) dove il contatto con gli animali e il conseguente livello d’igiene è davvero scarso. Stesso discorso per le madri dell’NBU che rimangono in reparto a volte per mesi e che sono a contatto diretto con i bimbi prematuri, i quali hanno un sistema immunitario molto debole.
Introdurre divise idonee in termini di tessuto e modello, differenziate con due colori di stoffe diverse così da identificare le madri dell’NBU dalle altre del reparto rappresenta un semplice intervento con un grande impatto in termini d’igiene ed educazione, molte di queste donne infatti sono restie o comunque non educate ad una corretta igiene poiché molto spesso nei villaggi d’origine l’acqua è una risorsa molto spesso mancante.
- kit per le madri che partoriscono in ospedale L’ospedale garantisce il pasto ma non i materiali essenziali perciò è importante poter distribuire per ogni mamma un kit composto di una bacinella, un piatto ed un cucchiaio che poi verrà utilizzato al rientro nel villaggio da tutta la famiglia.
FADV attraverso l’acquisto di questi materiali intende migliorare l’accesso alla struttura medica di Maralal sensibilizzando la popolazione sull’importanza di partorire in una struttura sanitaria equipaggiata. Nello specifico con questo intervento sarà possibile garantire a 700 donne un’assistenza di qualità in gravidanza e durante il parto. Grazie ai materiali sopra dettagliati sarà possibile migliorare la condizione circa 1000 bambini che potranno beneficare di un’unità materno infantile migliorata.
VALORE AGGIUNTO PARTNERNARIATO FADV E FIND THE CURE KENYA
FADV è presente nell’area Samburu dal 2010 e svolge progetti in ambito educativo, sicurezza alimentare e nutrizione in collaborazione con le autorità locali.
Ha già collaborato con FTC nella risposta all’emergenza siccità del 2017 e nel progetto presentato FADV avrà un ruolo di coordinamento sulle attività sanitarie e collaborerà direttamente con Find The Cure Kenya che come CBO locale apporta al progetto la propria expertise in ambito sanitario grazie alla presenza sul territorio Samburu e alla buona integrazione con la comunità, i sistemi governativi attuali e le realtà operanti in ambito sociale.