Bindu, oggi ha 22 anni e vive in un villaggio di Haldibari, una municipality all’interno del distretto di Cooch Behar, nello Stato del West Bengal (India).
Bindu è un ragazzo che ha avuto la fortuna di poter cambiare il suo destino grazie al Sostegno a Distanza. Aveva infatti undici anni quando è entrato a far parte del nostro progetto. La sua famiglia, che versava in uno stato di povertà estrema, non poteva offrire a Bindu e agli altri tre figli un’istruzione adeguata.
Entrambi i genitori, analfabeti, lavorano in piantagioni di tè con uno stipendio che basta, a fatica, a sfamare la famiglia. La loro casa è una capanna di bambù e iuta. Il pavimento è fatto di fango e il tetto di paglia. C’è un pozzo comune condiviso con i vicini. Non ci sono corrente elettrica e servizi igienici in casa.
Così, grazie alla generosità di un sostenitore italiano, Bindu è stato iscritto alla scuola St. Paul di Dhupguri (ora Mount Carmel School) gestita dai padri Carmelitani. Da subito, Bindu si è distinto come uno studente brillante. Nel 2011 ha terminato con successo gli studi obbligatori. Ma non si è fermato qui: ha proseguito gli studi, fino ad andare all’università (facoltà di Lettere), che terminerà quest’anno.
Oggi Bindu, oltre a impegnarsi negli studi, collabora con noi come assistente del coordinatore del progetto Sostegno a Distanza, restituendo la generosità ricevuta quando era lui bambino, ad altri. Questo piccolo lavoro gli permette di aiutare economicamente la sua famiglia e di garantire un’istruzione anche al fratello. Ci dice che per lui, dare la possibilità di studiare al fratello, è regalargli l’occasione di poter diventare un uomo buono.
Quando siamo testimoni di queste storie di vita ci viene da pensare “Che cosa ne sarebbe stato di Bindu senza il Sostegno a Distanza?”. Sarebbe stato sfruttato in lavori minorili, orari disumani, paghe minime e senza nessuna possibilità di seguire un regolare percorso scolastico? Sarebbe stato reclutato in circuiti criminali? Possiamo fare tante ipotesi, molto tristi e dolorose, ma per fortuna, accanto a queste, possiamo affermare una grande realtà: con il Sostegno a Distanza abbiamo donato a Bindu un futuro.
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