Appena vediamo il letto parto/travaglio, con i palloncini colorati e il nastro verde, in quella stanza dell’ospedale governativo di Maralal che difficilmente dimenticheremo, saltiamo di gioia. Non ci sembra vero di essere riusciti a rendere, quello che fino a pochi mesi fa era un’idea, un piccolo grande sogno, in realtà.

Un letto nuovo, per il parto e travaglio per le donne della contea del Samburu.

Un letto nuovo, che permetterà alle gestanti la massima libertà di movimento e la possibilità di assumere diverse posizioni durante il travaglio e il parto; un letto nuovo che consentirà al personale ospedaliero, Jasmine, e le altre ostetriche che abbiamo incontrato, di offrire la massima assistenza, di affrontare le emergenze e di pulirlo e disinfettarlo in maniera profonda.

Certo, non ce lo immaginavamo rosa shocking ma sorridiamo anche di questo: ora non potremmo immaginarcelo diversamente un letto che aiuterà tante donne del distretto del Samburu destinate a un letto arrugginito e vecchio.

E poi vediamo la consegna dei primi kit, un secchio, un cucchiaio, una tazza, un piatto, delle pantofole, del sapone, prodotti semplici che qui hanno assumono un valore inimmaginabile.

Pensiamo a Ashaki, a Deka, a Nafula e a tutte le donne che abbiamo avuto l’onore di incontrare all’ospedale di Maralal. E ci dispiace non essere arrivati prima, non aver dato anche a loro la possibilità di vivere il momento del parto in maniera più sicura e dignitosa. Ma dopo un attimo di malinconia, ritorna l’entusiasmo per le future mamme che, grazie al vostro aiuto, potranno accedere a diritti che siamo abituati a dare per scontati.

Qui all’ospedale di Maralal c’è ancora molto da fare: dalle lenzuola ai tiralatte, dai cuscini per l’allattamento alle coperte per i neonati; dai divisori in sala parto alle divise per il reparto e per le madri dell’NBU.

Questo è solo un primo traguardo!